Ai più sarà sfuggito. A
me, no! Nei giorni scorsi è successo qualcosa di singolare, ma chiaramente
sintomatico, al Comune di Pescara. Sintomo di un malessere, di una fiacchezza,
ma anche di un modo di fare politica che, personalmente, non ho mai gradito ad alcun
livello: è infatti ufficialmente partita la campagna di sensibilizzazione ‘se
scrivi male di me, ti denuncio’. Chiaramente non parliamo degli insulti, ma
proprio lo ‘scrivere male’, non scrivere cose a me gradite, ma comunque
sollevare quei quesiti, dubbi, perplessità che, adombrando il mio operato,
potrebbero indurre la gente a farsi, a propria volta, delle domande, a nutrire
dubbi, a non avere poi così tante certezze e a chiedermi di fare chiarezza,
come dovrebbe sempre accadere in un paese civile da parte delle Istituzioni. I
fatti: il Movimento 5 Stelle solleva un dubbio, ossia perché al Comune di
Pescara ci sono 20 o più account che permettono ad alcuni dipendenti comunali
di accedere direttamente alla banca dati Soget, quella, per intenderci, che ha
gestito il servizio di riscossione dell’ultima Tari garantendo una cospicua anticipazione
di cassa al Comune, e, ipoteticamente, grazie a quegli account, qualcuno
potrebbe anche ‘mettere mano’ ai dati Soget. Un quesito legittimo, specie da
parte di chi prima d’ora non ha mai ‘bazzicato’ negli uffici comunali e non ha
perfettamente chiaro il quadro del funzionamento della macchina. Ecco, però,
che è bastato questo minimo e legittimo quesito per far traboccare il vaso
della pazienza del sindaco Zagat il quale ha convocato una conferenza stampa ad
hoc: la scusa, o meglio, l’oggetto della convocazione della stampa era quello
di dare risposte al Movimento 5 Stelle chiarendo le perplessità. In realtà l’incontro
con i giornalisti era solo per annunciare la querela al Movimento 5 Stelle per
aver osato sollevare dubbi sulla correttezza dell’operato della sua
amministrazione. Beh! Un po’ troppo per un sindaco appena arrivato, e che dopo
appena 7 mesi di governo, ha già perso la pazienza?! Cosa farà nei prossimi 4
anni e mezzo che, almeno in teoria, dovrà passare sullo scranno istituzionale più
prestigioso d’Abruzzo? Si armerà di bazooka? In realtà il messaggio di questa
amministrazione di centro-sinistra pare molto diverso, e soprattutto molto più
pericoloso e preoccupante. Il vero messaggio è: d’ora in avanti, chiunque osi
gettare ombre sulle attività e iniziative intraprese dalla nostra
amministrazione comunale-pd si ritroverà con una bella querela per diffamazione
e calunnia. E, soprattutto, il Movimento 5 Stelle, in questo caso, ha fatto
solo da ‘pretesto’. Il messaggio aveva e ha una portata ben più ampia ed è
rivolto a chiunque osi parlare male di questa amministrazione, a partire dalla
stampa, dai giornalisti, i primi chiamati a osservare, per dovere
professionale, con occhio critico la realtà che li circonda e a porre domande a
chi ci governa, perché non c’è nulla di più pericoloso dell’appiattimento al
potere della Stampa. D’ora in avanti tutti, a partire dai cronisti, sono
avvisati: chi parla male di Zagat, ma soprattutto chi osa porre in dubbio la
legittimità delle sue azioni da sindaco, verrà querelato. Quindi io non potrei,
per capirci bene, parlare della vicenda dei libri voluti dall’ex sindaco D’Alfonso,
e che l’attuale governo Pd vorrebbe farci pagare a peso d’oro senza uno
straccio di pezzo di carta come impegno di spesa; non potremmo parlare del
grande inganno della procedura di predissesto in un’amministrazione e in una
città che non ne aveva necessità; non potrei parlare dell’inopportunità di un assessore
che spende 3mila euro per comprare dolcetti e caramelle per la festa di
halloween al centro storico, un mese prima di chiedere il predissesto
finanziario della città, assessore che poi, per tutta risposta, sul suo profilo
Facebook mi definisce ‘una befana’, ma non fa nulla, forse avrà avuto carenza
di favole da piccolo. E non potremmo esprimere critiche per la dissennata
scelta di aumentare il costo dei parcheggi nel centro cittadino. Ecco, in un
sol colpo il buon sindaco, amico del ‘buon Bill De Blasio’, ha tentato di
cancellare pagine e pagine di giornali e di opinione pubblica con la minaccia
della querela, che significa spese per avvocati, l’avviso di garanzia che
comunque ti arriva a casa o a lavoro, il dover essere convocati dalla polizia
giudiziaria per essere identificati e magari sentiti, e magari anche il rinvio
a giudizio con un processo da sostenere. Ecco, è su questo gioco psicologico
che il buon sindaco e la sua maggioranza hanno probabilmente deciso di giocare
il proprio governo della città, azzittendo la critica. Minaccia di denunciare
riducendo al silenzio giornalisti, redattori e collaboratori, che magari, per
mille euro al mese…ma chi me lo fa fare? Ed è un gioco pericoloso, perché Pescara
ha già vissuto, in passato, in quel caso senza minacce di denunce, l’appiattimento
della critica cittadina, un periodo in cui tutto andava bene, le aiuole
fiorivano senza neanche essere innaffiate, le nonne per vivere si
accontentavano di un abbraccio e un sorriso a 82 denti, i ponti crescevano
grazie al mecenatismo borgesco. Ecco, Pescara ha già vissuto questo periodo
che, calata la cortina di nebbia, ha svelato il proprio disastro, pur rimanendo
senza carnefici né vittime apparenti. Purtroppo Zagat, che non sta certo
brillando per originalità da quando è salito sulla cattedra da sindaco, anche
in questo caso ha ‘copiato’ chi di politica ne sa più di lui, ovvero il
Presidente di Regione che, anche lui, tempo fa, ha minacciato di querela l’intero
Pdl per aver sollevato dubbi sulle procedure inerenti la demolizione dell’ex
Cofa, annunciando che farà lo stesso ogni qualvolta si ravvisino elementi
diffamatori nel ‘gigantismo dei comunicati’. Appunto: se parli male di me, ti
denuncio, semplice. Eh no! Non ci siamo. Forse sindaco, e Presidente, gli
stessi che si sono affannati a farsi fotografare con in mano la matitina di ‘Je
suis Charlie’, dovrebbero ricordare che non è querelabile ciò che rientra nella
‘critica politica’. Non puoi denunciare chi ti pone domande sul tuo lavoro
istituzionale. Sono certa che in tanti continueremo a sollevare le nostre
perplessità, a porre i nostri quesiti, a condividere i nostri dubbi, e anche a
criticare quando occorre. Almeno io lo farò. Buona giornata!
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