martedì 3 febbraio 2015

Se parli male di me, ti denuncio


Ai più sarà sfuggito. A me, no! Nei giorni scorsi è successo qualcosa di singolare, ma chiaramente sintomatico, al Comune di Pescara. Sintomo di un malessere, di una fiacchezza, ma anche di un modo di fare politica che, personalmente, non ho mai gradito ad alcun livello: è infatti ufficialmente partita la campagna di sensibilizzazione ‘se scrivi male di me, ti denuncio’. Chiaramente non parliamo degli insulti, ma proprio lo ‘scrivere male’, non scrivere cose a me gradite, ma comunque sollevare quei quesiti, dubbi, perplessità che, adombrando il mio operato, potrebbero indurre la gente a farsi, a propria volta, delle domande, a nutrire dubbi, a non avere poi così tante certezze e a chiedermi di fare chiarezza, come dovrebbe sempre accadere in un paese civile da parte delle Istituzioni. I fatti: il Movimento 5 Stelle solleva un dubbio, ossia perché al Comune di Pescara ci sono 20 o più account che permettono ad alcuni dipendenti comunali di accedere direttamente alla banca dati Soget, quella, per intenderci, che ha gestito il servizio di riscossione dell’ultima Tari garantendo una cospicua anticipazione di cassa al Comune, e, ipoteticamente, grazie a quegli account, qualcuno potrebbe anche ‘mettere mano’ ai dati Soget. Un quesito legittimo, specie da parte di chi prima d’ora non ha mai ‘bazzicato’ negli uffici comunali e non ha perfettamente chiaro il quadro del funzionamento della macchina. Ecco, però, che è bastato questo minimo e legittimo quesito per far traboccare il vaso della pazienza del sindaco Zagat il quale ha convocato una conferenza stampa ad hoc: la scusa, o meglio, l’oggetto della convocazione della stampa era quello di dare risposte al Movimento 5 Stelle chiarendo le perplessità. In realtà l’incontro con i giornalisti era solo per annunciare la querela al Movimento 5 Stelle per aver osato sollevare dubbi sulla correttezza dell’operato della sua amministrazione. Beh! Un po’ troppo per un sindaco appena arrivato, e che dopo appena 7 mesi di governo, ha già perso la pazienza?! Cosa farà nei prossimi 4 anni e mezzo che, almeno in teoria, dovrà passare sullo scranno istituzionale più prestigioso d’Abruzzo? Si armerà di bazooka? In realtà il messaggio di questa amministrazione di centro-sinistra pare molto diverso, e soprattutto molto più pericoloso e preoccupante. Il vero messaggio è: d’ora in avanti, chiunque osi gettare ombre sulle attività e iniziative intraprese dalla nostra amministrazione comunale-pd si ritroverà con una bella querela per diffamazione e calunnia. E, soprattutto, il Movimento 5 Stelle, in questo caso, ha fatto solo da ‘pretesto’. Il messaggio aveva e ha una portata ben più ampia ed è rivolto a chiunque osi parlare male di questa amministrazione, a partire dalla stampa, dai giornalisti, i primi chiamati a osservare, per dovere professionale, con occhio critico la realtà che li circonda e a porre domande a chi ci governa, perché non c’è nulla di più pericoloso dell’appiattimento al potere della Stampa. D’ora in avanti tutti, a partire dai cronisti, sono avvisati: chi parla male di Zagat, ma soprattutto chi osa porre in dubbio la legittimità delle sue azioni da sindaco, verrà querelato. Quindi io non potrei, per capirci bene, parlare della vicenda dei libri voluti dall’ex sindaco D’Alfonso, e che l’attuale governo Pd vorrebbe farci pagare a peso d’oro senza uno straccio di pezzo di carta come impegno di spesa; non potremmo parlare del grande inganno della procedura di predissesto in un’amministrazione e in una città che non ne aveva necessità; non potrei parlare dell’inopportunità di un assessore che spende 3mila euro per comprare dolcetti e caramelle per la festa di halloween al centro storico, un mese prima di chiedere il predissesto finanziario della città, assessore che poi, per tutta risposta, sul suo profilo Facebook mi definisce ‘una befana’, ma non fa nulla, forse avrà avuto carenza di favole da piccolo. E non potremmo esprimere critiche per la dissennata scelta di aumentare il costo dei parcheggi nel centro cittadino. Ecco, in un sol colpo il buon sindaco, amico del ‘buon Bill De Blasio’, ha tentato di cancellare pagine e pagine di giornali e di opinione pubblica con la minaccia della querela, che significa spese per avvocati, l’avviso di garanzia che comunque ti arriva a casa o a lavoro, il dover essere convocati dalla polizia giudiziaria per essere identificati e magari sentiti, e magari anche il rinvio a giudizio con un processo da sostenere. Ecco, è su questo gioco psicologico che il buon sindaco e la sua maggioranza hanno probabilmente deciso di giocare il proprio governo della città, azzittendo la critica. Minaccia di denunciare riducendo al silenzio giornalisti, redattori e collaboratori, che magari, per mille euro al mese…ma chi me lo fa fare? Ed è un gioco pericoloso, perché Pescara ha già vissuto, in passato, in quel caso senza minacce di denunce, l’appiattimento della critica cittadina, un periodo in cui tutto andava bene, le aiuole fiorivano senza neanche essere innaffiate, le nonne per vivere si accontentavano di un abbraccio e un sorriso a 82 denti, i ponti crescevano grazie al mecenatismo borgesco. Ecco, Pescara ha già vissuto questo periodo che, calata la cortina di nebbia, ha svelato il proprio disastro, pur rimanendo senza carnefici né vittime apparenti. Purtroppo Zagat, che non sta certo brillando per originalità da quando è salito sulla cattedra da sindaco, anche in questo caso ha ‘copiato’ chi di politica ne sa più di lui, ovvero il Presidente di Regione che, anche lui, tempo fa, ha minacciato di querela l’intero Pdl per aver sollevato dubbi sulle procedure inerenti la demolizione dell’ex Cofa, annunciando che farà lo stesso ogni qualvolta si ravvisino elementi diffamatori nel ‘gigantismo dei comunicati’. Appunto: se parli male di me, ti denuncio, semplice. Eh no! Non ci siamo. Forse sindaco, e Presidente, gli stessi che si sono affannati a farsi fotografare con in mano la matitina di ‘Je suis Charlie’, dovrebbero ricordare che non è querelabile ciò che rientra nella ‘critica politica’. Non puoi denunciare chi ti pone domande sul tuo lavoro istituzionale. Sono certa che in tanti continueremo a sollevare le nostre perplessità, a porre i nostri quesiti, a condividere i nostri dubbi, e anche a criticare quando occorre. Almeno io lo farò. Buona giornata!

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