Quand’ero piccola c’era
il ‘Gioco del perché’: domani si sposa la figlia del re, cosa le regali? Scelto
il regalo si proseguiva: ‘Ieri si è sposata la figlia del re, perché non sei
venuta?’ e giù di lì si dovevano dare risposte consequenziali e sensate senza
mai dire la parola ‘perché’, appena si sbagliava, si perdeva il gioco. Ecco, la
vicenda del dragaggio ha ripescato dalla mia memoria questo gioco: domani
comincia il dragaggio, cosa farai? E poi, ‘ieri (16 febbraio) non s’è fatto il
dragaggio, perché’, il più bravo è quello che saprà inventare mille scuse,
senza mai dare alcuna reale, vera, giustificazione. E intanto la città e il suo
porto affondano nella melma. Ripartiamo dall’inizio: nei mesi scorsi, com’era
noto e arcirisaputo, il porto di Pescara ha ricominciato a insabbiarsi, i
fondali hanno ripreso ad alzarsi, rendendo sempre più difficoltose le
operazioni di ingresso e uscita dal canale. Però questa volta non ci sono
uomini ‘normali’ al governo di città, provincia e Regione. Non ci sono quelle
persone ‘normali’ e abituate ad amministrare in maniera consueta, sulla base di
norme, regole e leggi, tipo il governatore Chiodi o il sindaco Albore Mascia,
persone normali costrette a programmare un dragaggio con metodi e tempi normali.
Eh no! Questa volta c’è
SupermanBatmanFlashIFantasticiQuattroCapitanAmerica-Luciano D’Alfonso, c’è in
Regione, c’è in Comune e c’è in Provincia, tanto, anche se cambiano i nomi, è
sempre lui che decide cosa si fa, come si fa e quando si fa. Ebbene, il novello
Supereroe (che se lo sa lo Shield lo assume), prende in mano la baracca e
annuncia: arriva subito il dragaggio, si parte il 16 febbraio. E tutti a
ripetere quella data come un mantra: il 16 febbraio parte il dragaggio, il 16
febbraio parte il dragaggio, il 16 febbraio parte il dragaggio. I primi 30mila
cubi di fanghi li portiamo subito nella vasca di colmata del porto di Ortona…e
qui la prima domanda: ma il porto di Ortona, è stato interpellato? O almeno il
sindaco di Ortona, è stato informato o quantomeno avvisato? Ma per i cronisti
locali non è importante fare una telefonata di controllo, basta il verbo del
Supereroe. E non finisce qui: 30mila metri cubi di fanghi saranno l’antipasto a
buffet, poi arrivano i due primi, ossia il dragaggio più consistente e i fanghi
li metteremo a Pescara dove nel frattempo con soldi che non si sa da dove
arrivano, quando arrivano e con quali procedure, costruiremo la ‘Terrazza del
Paradiso’, affacciata sull’Oceano Adriatico! Una pioggia di annunci, la solita,
da ubriacare anche il più avvezzo dei giornalisti, e giù tutti a scrivere lo
scoop, a cercare già le prime immagini della Terrazza del Paradiso…che io
lascerei attendere per ora, se non vi spiace. Intanto i giorni si susseguono,
personalmente ho uno scambio di vedute e battute su Facebook, profilo del
consigliere Carlo Masci, con Leonardo Costagliola, il ‘Pilota’ del porto, ossia
con colui che quotidianamente verifica le batimetrie del porto dovendo guidare
le imbarcazioni in entrata e in uscita. E proprio Costagliola ha detto che i fondali
del porto sono ormai insabbiati da settimane, non consentendo un pescaggio
delle imbarcazioni superiore ai 3,5 metri. Le sue parole sono state smentite
dopo un giorno dall’ex consigliere Pd Di Pietrantonio, ma Costagliola, pur
smentendo a sua volta Di Pietrantonio, non ha ritenuto fare alcun intervento
sui giornali. E comunque, mentre il Supereroe continuava a ripetere la data del
16 febbraio, a me, qualche dubbio, era sorto. Perché? Ormai l’ho già vissuta
una situazione del genere: per fare un dragaggio occorrono carte, istanze,
documenti, provvedimenti e, soprattutto, ordinanze della Capitaneria di
porto-Direzione marittima, ordinanze con le quali si disciplina e si individua,
con esattezza, il punto del porto in cui viene effettuata l’escavazione, limitandone
l’utilizzo agli altri mezzi per tutta la durata del dragaggio. Già, la durata,
perché l’ordinanza deve anche definire in maniera chiara quando si comincia e
quando si finisce, a che ora si lavora, e in quali condizioni si lavora. Perché
per fare un dragaggio non basta far arrivare una draga, ma ci sono norme e
regole da osservare in maniera rigorosa, norme dettate dal Codice della
Navigazione, una materia di un paio di tomi all’Università. E io, questa volta,
l’ordinanza non l’ho vista, e come me non l’ha vista né letta alcun abruzzese,
anche perché quell’ordinanza va resa pubblica attraverso l’Albo Pretorio degli
Enti pubblici interessati, Comune compreso. Ma quell’ordinanza non l’abbiamo
letta perché mai nessuno l’ha scritta. Ergo, il dragaggio è in alto mare,
comprese le sue procedure. Ma non basta: qualche dubbio, a me, era venuto,
anche dopo l’intervento della Snav che, nei giorni scorsi, a dragaggio
annunciato, ha tagliato corto le chiacchiere è ha deciso: tolto a Pescara il
traghetto, tagliata la rotta per Spalato, se vi va bene vi mando in Croazia con
un quasi-gommone e vi fate solo le isole. Chi vuole partire con l’auto o la
moto, può venire a imbarcarsi ad Ancona, tanto sempre la Snav ci sta! Ma come:
a Pescara è tornato il Pd, è tornato il SupereroeD’Alfonso che ha già preparato
due blocchi di dragaggio del porto, e la Snav ci taglia i collegamenti!? Mhhh!
Ho sentito subito puzza di bruciato, e ho detto subito ‘fosse che alla Snav, da
buoni napoletani, c’hanno l’occhio più lungo degli abruzzesi’? E magari anche
qualche buona entratura a Roma, tra gli ambienti del Provveditorato alle Opere
Pubbliche, o semplicemente sanno leggere quelle carte e documenti che noi
abruzzesi ancora non impariamo a leggere, arrendendoci al verbo ridondante e
ipnotico del Supereroe? Resta la sostanza dei fatti: il dragaggio del 16
febbraio è stato annunciato, non è partito; non è partito neanche oggi, 17
febbraio, e non partirà neanche domani. Perché il dragaggio ha tempi e
procedure chiare e poi…ma qualcuno ha avvisato il sindaco di Ortona che si deve
prendere i nostri fanghi nella sua vasca di colmata? Per il SupereroeD’Alfonso,
anche oggi, è solo un problema ‘burocratico’ ad aver bloccato (per quanto tempo
non si sa) il dragaggio, ma la cosa che più mi ha sorpresa sapete qual è stata?
Il silenzio. Il silenzio delle Istituzioni, il silenzio della politica, il
silenzio degli operatori portuali, il silenzio della marineria, il silenzio
della città. Il dragaggio è stato annunciato per giorni, non è partito, non si
sa se si farà e quando si farà, ma nessuno dice nulla. Davvero sono cambiati i
tempi degli assalti nella sala consiliare del Comune di Pescara o all’Aurum,
nel bel mezzo del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio. Davvero, la
marineria non è più quella di una volta, ops, non è più quella di 8 mesi fa!
Buona giornata!
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