martedì 10 febbraio 2015

In Croazia col gommone


Oggi il mio Blog rischia di apparire vecchio prim’ancora di essere messo in rete. Ma correrò questo rischio, perché quella odierna è una storia che merita di essere raccontata, una di quelle storie istituzionali che non puoi raccontare quando svolgi le funzioni di addetto stampa. I fatti: anche per l’estate 2015 torna la Snav per garantire i collegamenti turistico-passeggeri tra Pescara e la Croazia. E già dalla notte scorsa la notizia rischia di essere superata, visto che i fondali del porto si sono puntualmente insabbiati con le mareggiate e la piena del fiume dovuta al maltempo degli ultimi giorni, tanto che, alle 4 del mattino, diversi pescherecci non sono riusciti ad uscire e si sono incagliati in mezzo al guado, tirati in salvo solo dal pronto intervento della Direzione Marittima. Ma, per un momento, facciamo finta che la notizia, pubblicata con ampio spazio e risonanza da tutte le Testate giornalistiche nei giorni scorsi, sia ancora valida. La compagnia napoletana Snav torna a Pescara, d’altro canto non potrebbe fare altrimenti dopo essersi aggiudicata il servizio di collegamento tra le due sponde dell’Adriatico partecipando e vincendo una regolare gara d’appalto indetta lo scorso anno dalla Camera di Commercio e valida per tre anni consecutivi. Bene, dunque la Snav torna, ma ha già messo le mani avanti: non ha sicurezze sull’agibilità del porto quindi non ci sarà il tradizionale traghetto, ma un catamarano, che potrà trasportare solo passeggeri e non auto, e non arriverà sino a Spalato, ma garantirà solo i collegamenti con le isole, come Hvar o Korcula. Chi vuole imbarcarsi con la propria vettura e raggiungere altre mete croate, dovrà partire dal porto di Ancona, dove invece funziona tutto alla perfezione. Bene, anzi no, non va bene. Non nascondo che quando ho letto la notizia sono rimasta per metà sorpresa…perché? Semplice: perché una compagnia che si è aggiudicata un anno fa una gara d’appalto, nel mese di febbraio, dunque con largo anticipo rispetto all’inizio dell’estate, ha deciso di ridurre la portata del servizio del collegamento Pescara-Croazia? Certo, il porto di Pescara ha i suoi problemi, i fondali sono sempre ballerini…ma, ed è questo un dettaglio di assoluto rilievo, per il prossimo 16 febbraio il Presidente di Regione ha già annunciato l’inizio di una nuova opera di dragaggio che si svolgerà in due fasi, portando una prima quantità di fanghi nella vasca di colmata di Ortona, e poi proseguendo su Pescara, con l’annunciata realizzazione della ‘Terrazza sul Mare’, ossia la vasca di colmata piena di fanghi puzzolenti che verrà ricoperta e trasformata in una ‘romantica passeggiata’ per i pescaresi. Ora, sorvolando sull’opportunità o meno di una tale opera, in questo momento secondaria, è il parallelismo tra le due notizie che sorprende, ossia da un lato la Regione Abruzzo che annuncia, con tempismo perfetto, l’inizio delle operazioni di dragaggio del porto per garantire uno scalo perfettamente agibile per l’estate; dall’altro la Snav che, nonostante il dragaggio, contemporaneamente, annuncia di ridurre il servizio turistico, assegnandoci qualcosa di poco più di un gommone per andare in Croazia. Perché? Ed è questa la domanda che rimbalza, perché? E allora la risposta è arrivata, semplicemente tornando indietro con la mente, agli anni 2011 e 2012: dinanzi ai fondi stanziati dalla Regione Abruzzo per garantire il dragaggio del porto, grazie al consigliere regionale Lorenzo Sospiri, l’amministrazione comunale, sindaco Albore Mascia e assessore Berardino Fiorilli, ha cominciato i ‘viaggi della speranza’, un mesto pellegrinaggio mensile verso Napoli, per riaprire le trattative con i vertici della Snav, per convincerli a tornare a Pescara non appena il porto fosse stato riaperto e reso agibile per restituire al capoluogo adriatico il tradizionale collegamento con l’altra sponda dell’Adriatico. Prima di sedersi a tavolino, si pensava che al massimo la Snav avrebbe chiesto, appunto, rassicurazioni solo sull’agibilità del porto. Ebbene, credo che nessuno dei protagonisti di quei colloqui abbia dimenticato il primo approccio, tutt’altro che amichevole: ‘Non ci fidiamo, dopo i rapporti avuti con gli amministratori prima di voi (la precedente giunta di sinistra), non ci fidiamo. Non ci pensate proprio, con Pescara e gli amministratori pescaresi la Snav non vuole averci più nulla a che fare’!. Parole da raggelare anche i mediatori più diplomatici, un atteggiamento di chiusura totale forse mai visto prima, un muro di Berlino, che a confronto i colloqui tra Putin-Merkel-Hollande sono zucchero. La Snav, dopo le esperienze maturate con la giunta che aveva preceduto il sindaco Albore Mascia, aveva chiuso i ponti con Pescara, e non sarebbe tornata per nulla al mondo. E, per dirla tutta, la Snav ha documentato e argomentato fatti e circostanze che hanno determinato la rottura, argomentazioni dinanzi alle quali chiunque si sarebbe arreso. La giunta Albore Mascia no, ha portato avanti la trattativa per un anno, con un tira e molla lungo, lunghissimo, fino a quando è riuscita a riportare indietro la Snav che, lo scorso anno, forte della stretta di mano con i nuovi amministratori, Albore Mascia, Fiorilli e Camera di Commercio, ha accettato di partecipare alla gara d’appalto, ha vinto, ed è tornata a Pescara. Poi però nel capoluogo adriatico, al primo viaggio inaugurale, evidentemente, l’amara sorpresa: a Pescara era tornata a governare un’amministrazione di centro-sinistra. E gli effetti li vediamo quest’anno, torna la sfiducia: a Pescara niente traghetto, arriva un catamarano, dimensioni ridotte, percorsi tagliati. Il prossimo anno, si vedrà. Fosse che a Napoli hanno l’occhio più lungo dei pescaresi? Buona giornata!

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