Oggi il mio Blog
rischia di apparire vecchio prim’ancora di essere messo in rete. Ma correrò
questo rischio, perché quella odierna è una storia che merita di essere
raccontata, una di quelle storie istituzionali che non puoi raccontare quando
svolgi le funzioni di addetto stampa. I fatti: anche per l’estate 2015 torna la
Snav per garantire i collegamenti turistico-passeggeri tra Pescara e la
Croazia. E già dalla notte scorsa la notizia rischia di essere superata, visto
che i fondali del porto si sono puntualmente insabbiati con le mareggiate e la
piena del fiume dovuta al maltempo degli ultimi giorni, tanto che, alle 4 del
mattino, diversi pescherecci non sono riusciti ad uscire e si sono incagliati
in mezzo al guado, tirati in salvo solo dal pronto intervento della Direzione
Marittima. Ma, per un momento, facciamo finta che la notizia, pubblicata con
ampio spazio e risonanza da tutte le Testate giornalistiche nei giorni scorsi,
sia ancora valida. La compagnia napoletana Snav torna a Pescara, d’altro canto
non potrebbe fare altrimenti dopo essersi aggiudicata il servizio di
collegamento tra le due sponde dell’Adriatico partecipando e vincendo una
regolare gara d’appalto indetta lo scorso anno dalla Camera di Commercio e
valida per tre anni consecutivi. Bene, dunque la Snav torna, ma ha già messo le
mani avanti: non ha sicurezze sull’agibilità del porto quindi non ci sarà il
tradizionale traghetto, ma un catamarano, che potrà trasportare solo passeggeri
e non auto, e non arriverà sino a Spalato, ma garantirà solo i collegamenti con
le isole, come Hvar o Korcula. Chi vuole imbarcarsi con la propria vettura e
raggiungere altre mete croate, dovrà partire dal porto di Ancona, dove invece
funziona tutto alla perfezione. Bene, anzi no, non va bene. Non nascondo che
quando ho letto la notizia sono rimasta per metà sorpresa…perché? Semplice: perché
una compagnia che si è aggiudicata un anno fa una gara d’appalto, nel mese di
febbraio, dunque con largo anticipo rispetto all’inizio dell’estate, ha deciso
di ridurre la portata del servizio del collegamento Pescara-Croazia? Certo, il
porto di Pescara ha i suoi problemi, i fondali sono sempre ballerini…ma, ed è
questo un dettaglio di assoluto rilievo, per il prossimo 16 febbraio il Presidente
di Regione ha già annunciato l’inizio di una nuova opera di dragaggio che si
svolgerà in due fasi, portando una prima quantità di fanghi nella vasca di
colmata di Ortona, e poi proseguendo su Pescara, con l’annunciata realizzazione
della ‘Terrazza sul Mare’, ossia la vasca di colmata piena di fanghi puzzolenti
che verrà ricoperta e trasformata in una ‘romantica passeggiata’ per i
pescaresi. Ora, sorvolando sull’opportunità o meno di una tale opera, in questo
momento secondaria, è il parallelismo tra le due notizie che sorprende, ossia
da un lato la Regione Abruzzo che annuncia, con tempismo perfetto, l’inizio
delle operazioni di dragaggio del porto per garantire uno scalo perfettamente
agibile per l’estate; dall’altro la Snav che, nonostante il dragaggio,
contemporaneamente, annuncia di ridurre il servizio turistico, assegnandoci
qualcosa di poco più di un gommone per andare in Croazia. Perché? Ed è questa
la domanda che rimbalza, perché? E allora la risposta è arrivata, semplicemente
tornando indietro con la mente, agli anni 2011 e 2012: dinanzi ai fondi
stanziati dalla Regione Abruzzo per garantire il dragaggio del porto, grazie al
consigliere regionale Lorenzo Sospiri, l’amministrazione comunale, sindaco
Albore Mascia e assessore Berardino Fiorilli, ha cominciato i ‘viaggi della
speranza’, un mesto pellegrinaggio mensile verso Napoli, per riaprire le
trattative con i vertici della Snav, per convincerli a tornare a Pescara non
appena il porto fosse stato riaperto e reso agibile per restituire al capoluogo
adriatico il tradizionale collegamento con l’altra sponda dell’Adriatico. Prima
di sedersi a tavolino, si pensava che al massimo la Snav avrebbe chiesto,
appunto, rassicurazioni solo sull’agibilità del porto. Ebbene, credo che
nessuno dei protagonisti di quei colloqui abbia dimenticato il primo approccio,
tutt’altro che amichevole: ‘Non ci fidiamo, dopo i rapporti avuti con gli
amministratori prima di voi (la precedente giunta di sinistra), non ci fidiamo.
Non ci pensate proprio, con Pescara e gli amministratori pescaresi la Snav non
vuole averci più nulla a che fare’!. Parole da raggelare anche i mediatori più
diplomatici, un atteggiamento di chiusura totale forse mai visto prima, un muro
di Berlino, che a confronto i colloqui tra Putin-Merkel-Hollande sono zucchero.
La Snav, dopo le esperienze maturate con la giunta che aveva preceduto il
sindaco Albore Mascia, aveva chiuso i ponti con Pescara, e non sarebbe tornata
per nulla al mondo. E, per dirla tutta, la Snav ha documentato e argomentato
fatti e circostanze che hanno determinato la rottura, argomentazioni dinanzi
alle quali chiunque si sarebbe arreso. La giunta Albore Mascia no, ha portato
avanti la trattativa per un anno, con un tira e molla lungo, lunghissimo, fino
a quando è riuscita a riportare indietro la Snav che, lo scorso anno, forte
della stretta di mano con i nuovi amministratori, Albore Mascia, Fiorilli e
Camera di Commercio, ha accettato di partecipare alla gara d’appalto, ha vinto,
ed è tornata a Pescara. Poi però nel capoluogo adriatico, al primo viaggio
inaugurale, evidentemente, l’amara sorpresa: a Pescara era tornata a governare
un’amministrazione di centro-sinistra. E gli effetti li vediamo quest’anno,
torna la sfiducia: a Pescara niente traghetto, arriva un catamarano, dimensioni
ridotte, percorsi tagliati. Il prossimo anno, si vedrà. Fosse che a Napoli
hanno l’occhio più lungo dei pescaresi? Buona giornata!
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