venerdì 20 febbraio 2015

La cultura pescarese chiude per lutto


La cultura pescarese chiude per lutto. Impossibile d’ora in avanti pensare di organizzare una mostra, un evento, una qualsivoglia iniziativa all’interno di quello scrigno prezioso che è l’Aurum e che da oggi verrà concesso solo a peso d’oro. Ed è solo l’inizio, perché la stangata decisa dalla giunta Alessandrini si estenderà a tutte le strutture museali/culturali di Pescara. Una giornata di utilizzo della Sala D’Annunzio: prego, sganciare 1.679,87 euro, facendo attenzione agli 87 centesimi finali. Una giornata nella Sala Flaiano? Prego, sborsare 1.284,60 euro. E non basta: perché d’ora in avanti all’Aurum si paga anche per passeggiare nei corridoi, o sotto il porticato o nei ‘locali di passaggio’: 100 euro al giorno. Ora, a parte che per quasi 1.700 euro al giorno per usare la Sala D’Annunzio o per quasi 1.300 euro nella sala Flaiano, mi aspetto di trovarci veramente Gabriele d’Annunzio o Ennio Flaiano in carne e ossa che, per quella cifra, mi devono pure intrattenere, me e i miei ospiti, con poesie e aforismi. Ma è chiaro che con cifre del genere nessuno, e dico nessuno, potrà mai più pensare di chiedere l’uso di quelle sale, in tempi di crisi come quelli attuali, specie per chi fa cultura e per chi cerca ostinatamente di trasformare in mestiere la propria passione, la propria attitudine, in un momento storico in cui anche i posti da commessa o cassiera in un negozio sono esauriti, e anche fare la badante è impensabile vista la concorrenza straniera.

I fatti sono contenuti tutti nella delibera numero 66 approvata il 17 febbraio 2015 dalla giunta Alessandrini, delibera che ieri il quotidiano Il Messaggero ha superficialmente anticipato, senza ovviamente farsi dare, come invece sarebbe stato giusto e opportuno, il documento che, a leggerlo tutto, fa veramente rabbrividire. E allora vediamo i fatti: la scusa è sempre quella. C’è la crisi, siamo in predissesto, il Comune non si può più permettere generosità e mecenatismi, ospitando gratuitamente associazioni onlus ed Enti no-profit all’interno dell’Aurum, quindi si cancellano tutte le convenzioni. Ovviamente tutto questo vale per chi opera nel volontariato, ma non per galleristi privati ai quali il 10 febbraio la giunta Alessandrini ha concesso l’utilizzo gratuito per due anni del Museo comunale d’Arte moderna ‘Vittoria Colonna’, ma questa è un’altra storia. Bene, tutti fuori dall’Aurum, ma a questo punto rivediamo tutte le tariffe, perché in fondo l’Aurum piace, è una bella struttura, ormai si è rifatta un nome e un’immagine grazie, va detto, al sindaco Albore Mascia e alla Direttrice-coordinatrice Annarita Della Penna, e allora la stangata è permessa. E in un box scarno, presente nella relazione allegata alla delibera, ecco spuntare le nuove tariffe, impensabili e impossibili da sostenere, tariffe che, ovviamente, l’assessorato alla cultura o i relativi organismi di rapporto con la stampa si sono ben guardati dal divulgare, sperando nell’effetto sorpresa di chi, arrivato all’Aurum per prenotare una sala, si vede sbattere in faccia tali cifre e, preso dalla stanchezza, si dimentichi anche di denunciare pubblicamente quella che personalmente ritengo una follia politico-amministrativa. E allora vediamole le nuove tariffe firmate Di Iacovo-Marchegiani: l’uso della Sala Tosti (quella impiegata solitamente per le conferenze stampa, con scranni e microfoni) costerà 308,80 euro per 6 ore nei giorni feriali, 401,44 euro nei festivi; l’uso per l’intera giornata (12 ore) si raddoppia in maniera esatta, ossia 617,60 euro nei giorni feriali, e  802,88 euro nei giorni festivi. Tradotto in soldoni, per organizzare un convegno per una giornata intera un qualunque cittadino dovrà pagare 1milione 195mila 840 vecchie lire! Impensabile fare un evento di domenica, che costerà 1milione 554mila 592 lire. Ma c’è di peggio: veniamo all’uso della Sala d’Annunzio, quella adibita alle mostre. Bene: l’uso della sala per mezza giornata (6 ore) durante la settimana costerà 741,12 euro e 963,45 euro nei giorni festivi; da infarto le tariffe per l’intera giornata, ossia 1.235,20 euro dal lunedì al sabato (ovvero 2milioni 391mila 680 vecchie lire), e 1.679,87 euro di domenica e nei festivi, ossia 3milioni 252mila 681 vecchie lire. Cioè, l’uso di una sala per una giornata costerà più di quanto prende come stipendio mensile un normalissimo operaio? E prevedendo che una mostra duri almeno 7 giorni, vuol dire che un povero artista o aspirante tale dovrà sborsare 9mila 091,07 euro, ossia 17milioni 602mila 766 vecchie lire! E chi potrà permettersi di esporre all’Aurum le proprie opere per quelle cifre? La buonanima di Picasso in persona, altri non ne conosco! Non va meglio per la Sala Flaiano dove è stato stabilito un costo di 494,08 euro per l’uso di mezza giornata durante la settimana e 642,30 euro di domenica; per l’intera giornata la sala costerà 988,16 euro durante la settimana, ossia 1milione 913mila 344 vecchie lire, e costerà 1.284,60 euro, ossia 2milioni e mezzo di vecchie lire, se l’evento si tiene di domenica e per tutta la giornata. Vado avanti? Vi allego alla fine del Blog la relazione con tutte le tariffe, per lasciarle a futura memoria, ma ci tengo a sottolineare due tariffe: la prima riguarda il piazzale Michelucci, ossia la corte interna, completamente scoperta, dell’Aurum, un’area il cui utilizzo è straordinario, ma che fisiologicamente rappresenta un rebus, perché affittato lo spazio, bastano due gocce di pioggia e salta l’evento. Ebbene, l’uso di quel piazzale, dove comunque non c’è nulla se non l’asfalto, costerà 370,56 euro per mezza giornata durante la settimana e 481,72 euro di domenica; per tutta la giornata l’utente dovrà pagare 617,60 euro da lunedì al sabato e 802,88 euro di domenica. E ve la immaginate una scuola di danza, o un impresario che sborsa 1milione e mezzo di vecchie lire, solo per affittare il piazzale asfaltato, per carità scenografico, bello, suggestivo, ma comunque un piazzale asfaltato, senza contare poi il montaggio di un palco, il service audio, camerini per gli artisti, affitto di sedie, spese di allestimento, e poi, per un acquazzone, vede saltare l’evento? Ma c’è un’altra spesa che lascia senza parole: basta scorrere un po’ nella relazione e si legge che la giunta Alessandrini ha deciso di far pagare anche l’uso, ossia il calpestio (visto che altro non è possibile farci) dei corridoi dell’Aurum, del porticato, dei locali al pianterreno attigui al piazzale Michelucci e i locali di ‘passaggio’, che si chiamano così proprio perché è possibile solo transitarvi, ma non organizzarci eventi. Ebbene, chiunque osi usare quegli spazi dovrà sborsare 100 euro al giorno. Quindi, per intenderci, io organizzo una mostra nella Sala d’Annunzio, ma siccome non posso arrivarci con il parapendio, ma devo necessariamente salire nella sala usando i corridoi dell’Aurum, sia io che i miei ospiti alla mostra, automaticamente oltre all’affitto della Sala d’Annunzio dovrò pagare 100 euro al giorno per consentire l’uso dei corridoi! Ah! Ovviamente sono previsti sconti e riduzioni che però solo il sindaco Alessandrini, a proprio insindacabile giudizio, potrà concedere e decidere, senza però divulgare i criteri generali ai quali comunque dovrebbe attenersi, e già questo assunto, a mio giudizio, mina la legittimità della delibera: in via generale, nella relazione, si prevedono sconti del 70 per cento alle Onlus, e del 50 per cento ai partiti politici! E perché? Perché ai partiti politici dovrebbe essere riconosciuto un dimezzamento della spesa, visto che i Partiti non sono organizzazioni no-profit, ma hanno un bilancio vero e proprio e possono pagare, mentre a un giovane artista non vengono concesse tali agevolazioni? Ovviamente sale anche la spesa per chi ambisce a sposarsi nella Sala degli Alambicchi dell’Aurum, che, per intenderci, è l’ingresso della struttura, quella che si incontra appena superato il porticato: da oggi si paga 350 euro più, devo supporre, 100 euro per l’uso dei corridoi annessi e altri 100 euro per l’uso del porticato esterno dove sposi e parenti devono necessariamente transitare per raggiungere la Saletta. Io onestamente rinuncerei, e opterei per un bel matrimonio in chiesa, dove la spesa è a ‘offerta’ ed è facoltativa (fosse questa una manovra della frangia cattolica della giunta Alessandrini per scoraggiare le unioni civili a favore di quelle benedette dalla chiesa?). E’ evidente che la stangata servita avrà due soli effetti: primo svuotare l’Aurum dalle iniziative, perché nessuna organizzazione no-profit e culturale potrà permettersi un simile esborso; secondo, uccidere la cultura pescarese per la quale oggi è una grave giornata di lutto. Ma da quel mondo della cultura pescarese io oggi mi aspetterei un moto d’orgoglio, uno scatto di reni, uno ‘sciopero’ della cultura, perché nessuno storicamente ha mai neanche osato pensare, in seno alle pubbliche amministrazioni, di lucrare sull’arte e sul bisogno del territorio. Ecco, oggi mi aspetterei da chi fa cultura in maniera professionale, uno sciopero: annulliamo tutte le iniziative in programma, spegniamo le luci della città e diamo all’attuale amministrazione comunale un assaggio della Pescara che stanno costruendo. Accadrà? Dubito, visto che ‘la cultura sta a sinistra’ e che nessuno avrà il coraggio di ribellarsi al ‘sindaco della parte nostra’. Magari si allungheranno le file dietro la porta dei due assessori e del sindaco Alessandrini a caccia dello sconto, ovvero si incrementerà il clientelismo, perché per ottenere la riduzione, occorrerà prostrarsi e chiedere l’aiuto della politica. Questo, ovviamente, vale per l’Aurum: poi però il Museo Vittoria Colonna è stato concesso gratis a un imprenditore dell’arte, un gallerista privato, che ne potrà usufruire per due anni senza alcun esborso. A proposito: nello stabilire le tariffe dell’Aurum la giunta si è stranamente dimenticata di stabilire quanto costerà affittare lo spazio del Tunnel Alviani, perfettamente agibile e assegnato, dalla giunta Albore Mascia, a un’imprenditrice dell’arte, Lucia Zappacosta, bravissima professionista, ex consigliera di quartiere per Sel, che ha poi tralasciato la politica per l’arte. Attualmente non so chi gestisca o chi abbia in uso quello spazio, ma perché non ci sono tariffe per il Tunnel Alviani? Buona giornata!

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