martedì 30 giugno 2015

L'assessore Sammassimo si è dimesso, sotto a chi tocca!


Non per fare il ‘bastian contrario’, ma l’assessore alle Finanze del Comune di Pescara, Bruna Sammassimo, quella delle tasse e delle aliquote al massimo, Imu, Tari, Tasi, per intenderci, si è dimessa e, diciamocela tutta, 62mila 500 contribuenti abruzzesi oggi hanno tirato un sospiro di sollievo ed esclamato ‘finalmente!’. Senza troppa retorica, né ipocriti giri di parole, nessuno la rimpiangerà, salvo, forse, il sindaco Alessandrini che se l’era vista affiancare come la ‘referente’ in giunta del suo pigmalione Camillo D’Angelo, pensando di aver fatto la coppia vincente: lei all’assessorato, quindi in vetrina, lui dietro le quinte, al Gabinetto del sindaco, a fare i conticini con la calcolatrice. E invece, infausto destino (e presagio), la coppia è scoppiata in quindici giorni, per via di quella norma renziana-pd che vieta ai pensionati di assumere incarichi di qualsivoglia natura nelle pubbliche amministrazioni, sia gratis che a pagamento (e quello di D’Angelo era a pagamento), una delle poche norme che condivido del governo Renzi, o forse l’unica, perché quando uno ha la fortuna di andare in pensione, se la godesse, al mare, al parco, a fare giardinaggio, a giocare con i nipoti, ma non andasse a occupare un potenziale posto a pagamento per un giovane disoccupato. Ma questa è un’altra storia. Via D’Angelo, la Sammassimo si è ritrovata con la patata bollente di una delega scottante, quella alle Finanze e ai Tributi, tutta nelle sue mani e, fosse stato per lei, avrebbe abbandonato quella nave alla deriva, che è la giunta Alessandrini, il giorno dopo D’Angelo, ma non gliel’hanno consentito: ‘Resisti un anno e poi te ne vai’, e veramente, c’è da giurarlo, ha contato i giorni la Sammassimo, e, come un militare di leva, ha atteso l’alba odierna per prendere il sacco a pelo e darsela a gambe, prima che il gommone di Alessandrini affondi, ovviamente politicamente parlando. E su questa ‘dipartita’, neanche prematura, mi viene spontaneo l’invito a ‘non esagerare’. È il primo pensiero che mi è venuto in mente leggendo il comunicato diramato dall’ufficio stampa-portavoce del sindaco Alessandrini, un comunicato partorito dalla mente del sindaco stesso, ovviamente, e che lui dovrebbe ben conoscere, un comunicato che, scusate la franchezza,  ma sembra più un necrologio-coccodrillo che il saluto a un assessore che ha scelto di andarsene dalla giunta! Ma poi i termini usati: secondo il sindaco Alessandrini, l’assessore Sammassimo avrebbe svolto il suo ruolo ‘con grande dedizione, coraggio e tenacia’…ora, l’italiano, dico sempre io, è una bella lingua, perché ogni parola ha un peso e un significato specifico, che va sempre ponderato prima di fare la propria scelta. Ora, visto che a Pescara non c’è stato un attacco dell’Isis con una super-eroina Sammassimo che sconfigge i cattivi, quale sarebbe stato, mi chiedo, il coraggio dell’assessore Sammassimo, quello di aver aumentato al massimo tutte le aliquote fiscali imposte alla città, ovvero Tasi, Tari e Imu? O il ‘coraggio’ di aver eliminato le agevolazioni fiscali che il centro-destra aveva riservato, per cinque anni, ai poveri e agli indigenti? O il suo coraggio, mi chiedo ancora, è stato quello di aver fatto aumentare, ossia raddoppiare, i prezzi di tutti gli impianti sportivi, costringendo tante famiglie a tenersi a casa i ragazzi non potendo sopportare i costi per l’affitto di un campetto? O è stato, il suo, il coraggio di aver triplicato i prezzi per l’affitto delle sale culturali della città, salvo poi consentire che venissero date gratuitamente ad alcuni? O il suo è stato il coraggio di aver fatto eliminare, per fare cassa, i parcheggi gratuiti per 4mila poveri pescaresi che vivono in centro in mezzo a isole pedonali e Zone a traffico limitato e che, da domani, per parcheggiare l’auto gratuitamente, dovranno farsi almeno 4 chilometri a piedi, anche se hanno 80 anni? Perché, sia chiaro, tutte le scelte dell’amministrazione che hanno una ripercussione finanziaria, nel bene e nel male, seppure afferiscono ad altri settori, traffico, scuola, ambiente, comunque devono tutte avere l’avallo dell’assessore alle Finanze e le scelte dissennate elencate, una minima parte dei disastri registrati nel primo anno di governo della giunta Alessandrini, lei le ha avallate tutte. Così come ha avallato la richiesta di predissesto per le casse comunali, al fine di farsi erogare un tesoretto di liquidità dal Governo, ma con grande coerenza, dopo aver detto che il Comune era in predissesto, a un passo dal fallimento, ha trovato i soldi per elargire incarichi a pagamento a professionisti esterni, oltre 1milione di euro complessivi, dicono i ben informati in Comune, solo, nel primo anno, dai tre esperti del traffico (uno pensa, l’altro scrive, il terzo parla), al super-esperto del Piano regolatore portuale, che ha redatto uno studio per ora bocciato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, sino ai vari Rup distribuiti a iosa in un anno perché,cosa strana, come si è insediato il sindaco Alessandrini in Comune, tutti i tecnici sarebbero diventati degli illetterati, incapaci persino di fare la ‘o’ col bicchiere, e quindi anche per spostare la sabbia dalla riviera nord a quella sud, dico ‘spostare’ la sabbia, caricandola sui camion con la ruspa e trasportandola dall’altro lato della riviera, ecco anche per quel lavoro è stato necessario ricorrere a un affidamento esterno a pagamento. Gli ‘illetterati’ sono però gli stessi tecnici interni che, con il sindaco Albore Mascia e sotto la supervisione degli architetti Fabrizio Trisi e Miki Lepore, hanno progettato, dall’interno, quindi senza elargire bagatelle, la riviera nord, la riviera sud, via Firenze, piazza Muzii, via Cesare Battisti, Largo Baiocchi, Ex Ina Casa, ripascimenti vari, la fontana di piazza della Marina, la realizzazione dei nuovi parchi e anche in questo caso potrei continuare all’infinito. Ecco, e non dobbiamo dimenticarlo, l’assessore Sammassimo è quella che ha firmato il default del Comune di Pescara, éscamotage utilizzato per alzare al massimo le tasse, ma subito dopo ha firmato la distribuzione di incarichi esterni a pagamento a fior di migliaia di euro, ovviamente tirati fuori dalle casse comunali. Poi la ‘dedizione’: l’assessore Sammassimo c’ha messo così tanta dedizione che, dopo aver sbagliato gli invii delle tasse nel 2014, ha voluto rifare gli stessi errori anche nel 2015, e spendendoci pure i soldi. Perché solo nella seconda metà di maggio l’assessore si è ricordata che bisognava stampare i bollettini di pagamento della Tari, la cui prima rata scadeva il 30 maggio. E per sgravare gli uffici comunali, procedura che avrebbe avuto costo zero per i pescaresi, ha pensato, giustamente, di affidare all’esterno l’incarico, ricorrendo a una gara d’appalto, aggiudicata, se non erro, per quasi 20mila euro. Oggetto dell’appalto era la verifica dei dati anagrafici dei contribuenti, la stampa dei bollettini corretti e l’invio a domicilio dei bollettini, a casa dei contribuenti stessi. Ecco, peccato che visti i tempi di consegna dell’appalto, per il 30 maggio la ditta non aveva neanche iniziato i controlli anagrafici, e a oggi, 30 giugno, dunque a un mese dalla scadenza della prima rata e a 15 giorni dalla scadenza della rata unica, tre quarti dei pescaresi non hanno mai ricevuto a casa quei bollettini. Quindi l’assessore Sammassimo si è impegnata con dedizione per buttare, sostanzialmente, quasi 20mila euro nel Wc e tirare lo sciacquone lasciando scorrere i nostri soldi. Ma c’è voluta tanta dedizione per fare questo ennesimo errore. Forse l’unica dote che veramente riconosco all’assessore Sammassimo è la tenacia e la testardaggine nell’adottare provvedimenti fiscali che hanno distrutto la nostra economia e le famiglie. Un’altra perla del comunicato del sindaco Alessandrini è che lui e l’assessore hanno dovuto fronteggiare ‘l’anno più duro, il più delicato e complesso’. Mi verrebbe da commentare: ‘dillo a noi, che ci siamo ritrovati con l’Armata Brancaleone’; più seriamente, mi viene da dire che, nel caso di una disgrazia, di una malattia, di una calamità naturale, si parla dell’anno più duro, delicato e complesso si possa vivere, non di certo per un predissesto nato a tavolino. Poi la ciliegina finale, sempre del comunicato stampa-necrologio-coccodrillo: ‘La ringrazio (rivolto all’assessore) per la passione con cui lo ha (il lavoro) portato avanti e per il modo in cui (caso mai ‘per come ha fronteggiato) ha dovuto fronteggiare tutte le critiche…la saluto con affetto…’, onestamente la sensazione è quella di un sindaco che sta dicendo all’assessore in partenza ‘ti prego, non lasciarmi qui da solo con i brutti e i cattivi, portami via con te!’, a dimostrazione che anche i comunicati stampa, partoriti dalle vivaci menti della politica, vanno sempre riletti tre volte per non ‘esagerare’, per non usare mai termini troppo aulici che mal si addicono per l’addio alla giunta di un assessore che per un anno ha rivestito una carica percependo una legittima indennità, perché sia chiaro che la Sammassimo non ha fatto solidarietà, né beneficienza, ma ha svolto un lavoro, tra l’altro senza neanche essere eletta, quindi non ha neanche avuto il mandato della gente, e lo ha svolto percependo uno stipendio mensile. Onestamente? Condivido la sua scelta, ha aperto una porta che in molti farebbero bene a prendere, seguendo il suo esempio. Condivido la sua scelta anche se pensare le deleghe al bilancio nelle mani del sindaco Alessandrini non mi faranno dormire sonni tranquilli. Buona giornata!

Rassegna stampa 30 giugno 2015 - Il Messaggero - seconda parte