Il Concerto della
Befana (e non di Capodanno) a Pescara si è fatto. Il Comune ha speso con
orgoglio i suoi, o meglio i ‘nostri’ 38mila 500 euro più Iva per il cachet
degli artisti e i servizi. Ma soprattutto, il Comune ha fatto cassa grazie al
concertone dell’Epifania. Come? Semplice, con l’ondata di auto che ieri mattina
sono state multate e rimosse in tutta l’area circostante lo spazio destinato al
concerto, dove all’improvviso, senza alcuna notifica preventiva, sono
rispuntati divieti di sosta che hanno colto impreparati i cittadini. I fatti:
per il concertone della notte di Capodanno, come da tradizione, l’Ufficio
mobilità ha predisposto l’ordinanza per stabilire il divieto di sosta e di
transito nelle aree circostanti piazza Salotto, interessata dall’evento. Dunque
niente auto in via Regina Margherita, niente in via Nicola Fabrizi, nulla in
via Carducci e divieto di sosta, soprattutto, nel piccolo tratto di corso
Umberto che collega piazza Salotto con piazza Primo Maggio e via Gramsci, per
intenderci niente auto nei parcheggi antistanti lo storico bar Berardo. L’ordinanza
è stata debitamente pubblicata, ufficializzata dagli Organi di Informazione,
con buona pace di tutti. Poi il concerto non s’è fatto per una scelta precisa
dell’amministrazione Pd, ed è stato tutto rinviato al 6 gennaio. Rinviato il
palco, rinviata la musica, rinviati gli artisti da pagare, alla stessa cifra
della notte di Capodanno, ma è stata rinviata anche l’ordinanza. Peccato che,
al solito, nessuno si sia preoccupato di informare la città. Eppure le carte
parlano chiaro: c’è stata infatti una seconda ordinanza, la numero 725, firmata
dal vicesindaco il 31 dicembre stesso, dunque nel giorno stesso in cui è stato
deciso il rinvio dello spettacolo, ma nessuno ha ritenuto opportuno comunicarla
alla città. Niente, non una nota, non un comunicato, non un post su facebook, né
su altri social, né sulla App istituzionale. Ma soprattutto: firmata l’ordinanza,
nessuno si è preoccupato di pubblicarla, come prevede la legge, sull’albo
pretorio del Comune, dove il documento è apparso solo nel giorno della Befana,
ossia ieri, troppo tardi, e non nelle 48 ore precedenti all’entrata in vigore del
provvedimento. Non solo: l’ordinanza, solo ieri mattina, è stata pubblicata
solo sull’albo pretorio on line del Comune, non un richiamo nelle sezioni news
del sito internet ufficiale del Comune, non una parola sui comunicati stampa
ufficiali, non un link utile che magari potesse saltare all’occhio di chi, nonostante
il giorno di festa, aveva avuto comunque la buona volontà di navigare su internet
per tenersi aggiornato. Nulla di nulla. A non voler pensar male, ossia a una
scelta chiara dell’amministrazione comunale o di chi ne gestisce la
comunicazione, quanto meno si ha la chiara idea di avere a che fare con degli….ingenui?!!?
E a farne le spese, ieri, come sempre, sono stati i pescaresi: intorno alle 10
classico giro festivo in centro, e impossibile non notare i due carriattrezzi
che, con una velocità impressionante, quasi da catena di montaggio, scortati da
4 agenti della Polizia municipale, caricavano le auto incautamente, ma
incolpevolmente, lasciate in sosta in quel tratto di strada maledetto, tra
piazza della Rinascita e piazza Primo Maggio. Auto tutte multate, agganciate, e
portate nei depositi, in attesa che il povero automobilista-proprietario
tornasse nel parcheggio e facesse l’amara scoperta, per poi attendere la
giornata odierna per poter tornare in possesso del proprio mezzo. E se tra loro
ci sarà stato anche qualche fan dei Tiromancino, tra i 5mila e i 50mila, che
magari sarà arrivato appositamente dal Canada e da Mosca o dalla Puglia per
ascoltare il proprio idolo, e si sarà ritrovato senza auto senza neanche sapere
di essere colpevole? Forse anche questo farà parte della politica turistica
della nuova giunta Pd per incentivare le presenze a Pescara: li faccio
arrivare, e gli tolgo la macchina per qualche giorno così sono costretti a
dormire nei nostri alberghi e a mangiare nei nostri ristoranti! Ironia ovvia, e
a parte, resta l’amarezza per l’approssimazione con cui si amministra una città
di 130mila abitanti: le ordinanze,
specie quando incidono sulla vita quotidiana dei cittadini, vanno firmate e
rese note per tempo, non possono e non devono trasformarsi in una trappola per
gente che ogni mattina si alza per guadagnarsi lo stipendio, e poi in un giorno
di festa si vede sfilare dal portafogli almeno 150 euro da un’amministrazione
comunale ‘matrigna’ e nemica del popolo. Oggi la domanda: perché quell’ordinanza
firmata il 31 dicembre 2014 è stata pubblicata solo il 6 gennaio 2015, troppo
tardi per informare la città? Buona giornata e soprattutto: impugnate le multe
per farvele annullare.
Dettagli Atto
Nessun commento:
Posta un commento