La luna di miele è
finita! Come in tutte le migliori storie d’amore, anche al Comune di Pescara il
periodo dell’idillio, della passione sfrenata, degli occhi negli occhi, delle
cenette a lume di candela, del ‘ci sei solo tu per me’, del ‘come te non c’è
nessuno’, è terminato e ora la maggioranza di sinistra non sta reggendo al peso
della routine, dei pranzi sgraditi da sorbire comunque, per la serie ‘o mangi
sta’ minestra o salti la finestra’, ai compiti quotidiani da assolvere, al
doversi dividere tra il chi getta i rifiuti la sera e il chi lava i piatti. Eh
no! La routine, che ha inevitabilmente preso il sopravvento, sta mandando in
frantumi il sogno. I fatti: ieri sobbalzo sulla sedia quando apro il giornale e
leggo di una lettera che addirittura il Presidente del Consiglio, Blasioli, Pd,
consigliere di ormai lungo corso, già assessore con la seconda consiliatura D’Alfonso,
5 anni di opposizione sugli scranni, ha scritto niente po’ po’ di meno non al
Presidente della Regione, con sede a L’Aquila, non a un rappresentante del
Governo, magari un Legnini, con sede a Roma, ma…ha scritto una lettera all’assessore
al Commercio del Comune di Pescara, Giacomo Cuzzi. Cioè ha scritto una lettera
a un amministratore che ‘abita’ due piani sotto il suo stesso ufficio, che è
del suo stesso partito, il Pd, che appartiene, ovviamente, alla sua stessa
maggioranza, sinistra, e che vede sicuramente tutti i giorni alle riunioni di
partito, di maggioranza, pre-consiliari, e che probabilmente incontra tutti i
giorni, almeno due volte al giorno, al parcheggio del Comune o comunque deve
obbligatoriamente passare dinanzi alla porta del suo ufficio per entrare o
uscire dal Palazzo. Eppure, nonostante questa fratellanza, questa vicinanza, questa
prossimità, spirituale e fisica, nonostante la condivisione della campagna
elettorale, di obiettivi e strumenti, ebbene, il Presidente del Consiglio gli
ha scritto una lettera. Avrebbe magari potuto preferire un messaggio in privato
su facebook, o un tweet, o su whattsup, o ancora un più semplice sms al
cellulare, se non addirittura una telefonata fraterna. E invece no: si è messo
dinanzi al suo bel Pc in Comune (immagino), ha pigiato sulla tastiera e gli ha
scritto una lettera per chiedergli di riportare il mercato del mercoledì sulla strada-parco,
ossia sull’ex tracciato ferroviario destinato a ospitare la filovia in via di
completamento. Ma non basta: come amministratori-fratelli, della stessa
compagine di maggioranza, dello stesso partito, forse avrebbe potuto tenere
riservata la missiva, magari dargli un buffetto sulla guancia per spronare il
suo assessore-fratello a realizzare ciò che lui, Presidente del Consiglio, ‘uomo
dei colli’, avverte, evidentemente, come una priorità, un’urgenza. Avrebbe
potuto dirgli, molto confidenzialmente, ‘Uè amico, quando ci vediamo per
parlare dello spostamento del mercato. Magari fai venire qualche tecnico così
ci riguardiamo le carte e vediamo se si può fare o no’. Ma no, nulla di tutto
questo: il Presidente del Consiglio ha preso e ha scritto una lettera
ufficiale, istituzionale, rivolta al ‘suo’ assessore al Commercio e ha dato la
lettera alla Stampa con ‘preghiera di pubblicazione’, per attribuire a quel
documento tutta l’ufficialità e l’istituzionalità del caso, rendendo plateale
il suo intervento, palese, leggibile, evidente al pubblico, e facendo rimediare
pubblicamente al ‘suo’ assessore piddino la classica ‘figura barbina’ del ‘bambino’
che invece di lavorare e di impegnarsi sugli obiettivi del programma di
governo, sta a perdere tempo tra caramelle di halloween, sfilatini di moda e
concertini di piazza, bello sistemato davanti alle telecamere. Un comportamento
legittimo, quello del Presidente del Consiglio, ma che evidenzia, chiaramente,
un’incrinatura del ‘bicchiere’ servito da Zagat-Alessandrini. Quasi mi verrebbe
da scrivere che Blasioli ha rifilato un ben ‘tiromancino’ al suo assessore
Cuzzi. Ma non finisce qui: l’assessore al Commercio, Pd, stesso partito del
Presidente Blasioli, stessa maggioranza di governo, stessa coalizione, mica ha
incassato il colpo il silenzio. Magari avrebbe potuto, anche lui, rispondergli
con un sms, telefonargli, o prendere l’ascensore, salire al secondo piano del
Palazzo comunale, sedersi davanti a lui e spiegargli la situazione. Invece no:
ha letto anche lui l’articolo sul giornale, evidentemente ha avuto il mio
stesso sobbalzo, e si è messo pure lui davanti al suo Pc per rispondere
pubblicamente, sulla stampa, al ‘suo’ Presidente del Consiglio e dirgli ‘guarda
carino che non sto con le mani in mano perché, come tu ben sai, visto che hai partecipato a tutte le riunioni, io ho
già convocato per il 28 gennaio la riunione sul mercato sulla strada-parco, e
tu già conosci bene le mie proposte e anche le difficoltà a mettere in pratica
quello spostamento’. Tradotto: ‘Presidente, ma che sta a scrivere se già
conosci i dettagli della vicenda, anche quelli che la città ancora ignora?’. E
così sono due giorni che assistiamo alla partita di tennis tra Comune e Comune,
in un Comune che sostanzialmente scrive a se stesso su problemi che non sa come
risolvere, e allora si diverte a portare le carte dal secondo piano al piano
terra e poi al primo piano. Ora, al di là della fin troppo facile ironia, al di
là del fatto che il mercato non tornerà sulla strada-parco, salvo voler rimediare
una denuncia per interferenza con un’area di cantiere, è evidente che lo
scontro consumatosi tra il Presidente Blasioli e l’assessore Cuzzi è il sintomo
di un malessere che sta crescendo all’interno di una maggioranza che comincia
ad avere i primi fastidi. Da un lato assessori sovraesposti che oscurano i
semplici consiglieri, ormai consapevoli di essere stati eletti solo per alzare
la mano in aula. Dall’altro un Presidente del Consiglio abituato ad altri
palcoscenici, che ha capito come sia più facile andare sui giornali e
conquistare titoli stando in opposizione, piuttosto che facendo il Presidente
del Consiglio, ruolo in cui, eccezion fatta per la seduta di insediamento e a
meno che non ti chiami Nino Sospiri, finisci nel dimenticatoio, relegato nella
tua stanzetta al secondo piano, in attesa che passino questi cinque anni. E
allora il Presidente che s’inventa, ogni tanto scrive una letterina a questo o
quell’assessore, anche per mantenersi il suo elettorato, e dimostrare di avere
ancora potere, di esistere, e di poter influire sull’azione di governo, e poco
importa se, così facendo, adombra il lavoro dei suoi affini di partito, rubandogli
la scena e argomenti d’intervento, tanto si sa: in Comune, ognuno per sé e
tutti contro tutti. Buona giornata!
Cara Patricia, dopo aver letto con interesse l'arguto pezzo fresco di scrittura sulla nota "questione dei ceci bollenti", mi permetto di rammentare che l'ex Assessore al Commercio Gianni Santilli, a fine maggio 2012, aveva ricevuto un'importante lettera della BBR circa la riconsegna delle aree nella disponibilità del Comune di Pescara, ove veniva precisato che non sussisteva alcuna esigenza di delocalizzazione del mercato rionale del mercoledì sulla strada parco. Nondimeno, Santilli medesimo, di concerto con GTM, disponeva viceversa il trasferimento del mercato in Via Cadorna - Via Settembrini, in beffa e danno del Sindaco Mascia, pochi giorni prima della decisione del Comitato VIA di sospendere integralmente i lavori di pertinenza della filovia, assunta il 23 ottobre 2012, trattandosi di opera addirittura priva del preliminare Screening di VIA, quindi illegittima. Procurando in tal modo, appunto senza alcuna valida ragione tecnica, un'infinità di disagi alla popolazione residente, agli operatori del mercato, i quali hanno subito un consistente danno economico, alla circolazione veicolare, alla qualità dell'aria. Forse, anche per questa ragione, non è stato rieletto, insieme a qualche altro sostenitore di un progetto fallimentare, imposto alla Città con arroganza e superbia, rifiutando ogni disponibilità all'ascolto delle sacrosante ragioni dei cittadini. Al cospetto, Blasioli e Cuzzi sono dei giganti!
RispondiEliminaGrazie della tua attenzione caro Ivano. Il mio pezzo non era sulla questione di merito, ma sui rapporti evidentemente incrinati all'interno della maggioranza di governo di sinistra, dove per parlarsi un assessore e un presidente del consiglio ricorrono alle lettere sul giornale invece che scendere o salire di due piani con l'ascensore. Poi ognuno avrà la sua opinione: tu li vedi come giganti, buon per te! Personalmente sorrido dinanzi a tali prodezze. Nel merito, invece, mi sembra tu abbia omesso alcuni passaggi, a partire dall'espressione ultima del Comitato Via che ha definitivamente chiarito che per realizzare la filovia non occorreva la Via. Considerando che sei aggiornatissimo, ovviamente, sulla vicenda, mi sembra strana la tua dimenticanza, ma la prendo come tale! Poi si può condividere o meno l'opera, io non devo convincere te e viceversa, ma come ho scritto oggi ad Antonella su facebook (a te non posso perché mi hai tolto l'amicizia) personalmente preferisco sempre una 'brutta verità a una bella bugia'. Buona giornata e a presto
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RispondiEliminaI sistemi a guida vincolata, benché immateriale, sono assoggettati dappertutto, in Italia e in Europa, alla procedura VIA nella sua completezza. A Pescara, meglio stendere un velo pietoso! Quanto alle vicende citate, parlarsi per lettera anziche' pugnalare alle spalle, genera il paradosso sui giganti. Su FB non c'è mai stata amicizia, come potevo toglierla? Grazie a Te per l'attenzione e un caro saluto, Ivano
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