venerdì 3 aprile 2015

La giungla su corso Vittorio Emanuele


Delle due l’una: o la giunta Alessandrini, sindaco compreso, non conosce gli atti che firma, e quindi nei comunicati stampa parla di ‘temi a fantasia’, o le ordinanze sottoscritte dal primo cittadino riportano false affermazioni, e in questo caso sono nulle. I fatti: leggo oggi sui giornali che da questa notte, a partire dalla mezzanotte, corso Vittorio Emanuele verrà chiuso al traffico sino alla mezzanotte del prossimo 6 aprile per lavori. Nulla di strano. Conoscevo il dispositivo, avevo letto l’ordinanza, la numero 136, sull’Albo pretorio già dallo scorso 26 marzo, quando era stata pubblicata, e anzi, vista la rilevanza del dato, mi chiedevo quando l’Ufficio Comunicazioni-addetto stampa-portavoce si sarebbe deciso a renderlo noto alla città, non condividendo il ritardo con cui notizie di servizio strategiche per la vita quotidiana dei pescaresi vengono condivise con i fruitori del territorio. Ma poi subito mi è saltata all’occhio la solita bugia: dice il vicesindaco di Pescara nel comunicato stampa, fedelmente riportato dai quotidiani, che i lavori serviranno per ‘consentire alla ditta Favullo, la stessa che ha realizzato per la passata amministrazione il tratto ex pedonale, di fare un intervento di ristrutturazione del manto stradale’, già danneggiato ‘avverando i dubbi e le perplessità mostrati da alcuni consiglieri del Pd, all’opposizione nella passata consiliatura, al momento della conclusione dei lavori un anno fa’. E questo chi l’ha detto? Dove sta scritto che i lavori previsti durante la chiusura di tre giorni serviranno per fare la manutenzione del manto stradale? Ovviamente ho recuperato l’ordinanza, debitamente sottoscritta dal sindaco Alessandrini, che quantomeno dovrebbe averla letta, e subito è saltata all’occhio la bugia, o, ripeto, è falsa l’ordinanza non riportando notizie veritiere. Con ordine: punto primo non è l’amministrazione comunale che ha deciso di chiudere il corso chiedendo alla ditta Favullo di effettuare la manutenzione della strada dissestata. In realtà, come si legge nell’ordinanza (che pubblico alla fine del blog), è stata la Ditta Favullo che già lo scorso 20 marzo, dunque due settimane fa, mentre il vicesindaco era tutto impegnato a far chiudere al traffico la controstrada genialmente realizzata sulle aree di risulta, aveva fatto presente al Settore Mobilità del Comune, e più precisamente al Responsabile Unico del Procedimento geometra Domenico Ballone, di dover ‘procedere all’esecuzione di lavori di manutenzione in corrispondenza di n.3 chiusini sulla condotta fognaria di corso Vittorio Emanuele’. Ossia, non è stata l’amministrazione a imporre alla Favullo tale intervento, ma è la Favullo che ha manifestato la necessità di intervenire, e non sul manto stradale, ma solo ed esclusivamente in corrispondenza di 3 chiusini lungo la condotta fognaria di corso Vittorio Emanuele. Dovendo eseguire tale opera, la Favullo ha chiesto al Comune di disporre la chiusura al traffico del tratto del corso compreso tra l’incrocio con corso Umberto e l’incrocio con via Genova. Ma tale chiusura è necessaria non per la presunta imponenza del lavoro da eseguire, come lascerebbero intendere le parole del vicesindaco, ma solo per ‘salvaguardare la pubblica incolumità’ degli operai impegnati sul cantiere, come impone la legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, e, nel contempo, ‘assicurare una sollecita attività dell’intervento’, ossia se non passano le auto gli operai fanno prima, non dovendosi preoccupare di spostare e riposizionare transenne e segnaletica di cantiere. Tutto qui: in nessun punto dell’ordinanza si parla della manutenzione del manto stradale, né di opere di ripristino, ma le opere previste, ed è scritto bello chiaro, nero su bianco, riguardano solo tre chiusini lungo la condotta fognaria. E allora da dove salta fuori la manutenzione del manto stradale? Beh! Qui ci starebbe bene una scritta: ‘tali affermazioni riportate sui comunicati sono esclusivamente frutto di fantasia. Qualunque riferimento a persone realmente esistite o fatti realmente accaduti sono pura casualità’. E’ evidente che la giunta Alessandrini ha cominciato a mettere le mani avanti: il manto stradale di corso Vittorio Emanuele è devastato e non in corrispondenza di grate e tombini. Il manto è distrutto completamente e la motivazione è chiara: quel manto era stato concepito per il transito di un volume di auto molto inferiore, ossia mezzi pubblici, aspettando la futura filovia, mezzi di soccorso, forze di polizia, taxi e le auto dei residenti possessori di garage e posti auto. Quel manto, obiettivamente splendido nella concezione e nella realizzazione, tale da restituire colore a un corso ormai spento, non era concepito per sopportare il peso dei Tir che tutte le mattine transitano su quel corso attraversando la città e comunque delle migliaia di auto che sono tornate a transitarvi, distruggendo anche i box punti luce a terra. Questo la giunta Alessandrini lo sa, e sa che, riaprendo al traffico normale quel corso, ha arrecato un danno alle casse comunali buttando all’aria oltre 1milione di euro, ossia la somma spesa per l’appalto di corso Vittorio Emanuele. E la giunta Alessandrini sa che questo potrebbe costargli un interessamento della Corte dei Conti e una responsabilità personale, perché non si buttano soldi all’aria solo per distruggere un’opera pubblica fatta dall’amministrazione precedente, solo perché di opposto colore politico e solo per non ammettere di aver commesso una valutazione errata bocciando quell’opera. E allora, consapevole di tali implicazioni, che fa: inventa che il manto si sta danneggiando perché, evidentemente, l’opera è stata mal realizzata, e utilizzando materiali inadeguati per il corso, come ha sempre sostenuto quando era all’opposizione. Approfitta dei lavori già annunciati dal 20 marzo dalla ditta Favullo, inventa che gli operai si occuperanno della manutenzione del manto stradale, ma subito il vicesindaco avvisa che ‘la pavimentazione si potrebbe spaccare di nuovo’, per la serie ‘se quando il 7 aprile riapriamo il corso al traffico le buche ci stanno ancora, in realtà noi le avevamo chiuse ma si sono riaperte da sole’. Appunto, pura fantasia. La verità è un’altra: i tre giorni di chiusura di corso Vittorio Emanuele sono stati chiesti dalla ditta Favullo per intervenire solo su 3 chiusini lungo la condotta fognaria del corso e niente più. Come riportato sull’ordinanza, non sono previste opere per la manutenzione del manto stradale, smentendo clamorosamente il vicesindaco, salvo voler affermare che il sindaco Alessandrini sottoscrive ordinanze false. E soprattutto, vigileremo su quei lavori perché non pensasse il vicesindaco di far gettare quattro lingue di asfalto e catrame sulla pavimentazione in cemento colorato realizzata dalla precedente amministrazione per chiudere quattro buche, trasformando il corso in una mucca pezzata. Se la pavimentazione va rifatta, dovrà rifarla secondo le regole, ossia ripristinando ciò che era stato realizzato con i soldi dei contribuenti, rosso su rosso, giallo su giallo, celeste su celeste, rispettando un progetto costato oltre un milione di euro. E soprattutto la giunta Alessandrini è chiamata a rispondere delle sue responsabilità: se il corso oggi è peggio di una strada bombardata a Beirut è tutto merito dell’amministrazione Alessandrini-Del Vecchio e del traffico ripristinato. Pescara ringrazia. Buona giornata e buona Pasqua!

Nessun commento:

Posta un commento