#Pescaraleggeperchè:
tutto quello che avreste voluto e dovuto sapere, ma che nessuno vi dirà mai, perché
è scomodo dirlo, antipatico, impopolare e non è politically correct in un
momento storico in cui l’Abruzzo è governato ovunque dalla sinistra, Regione,
Provincia, Comune, paeselli e condomini. Ma io ve lo dico lo stesso. Oggi, 23
aprile, anche Pescara ha aderito all’iniziativa nazionale #ioleggoperchè, una
giornata dedicata alla lettura, alla kultura, per regalare libri, così dicono,
ai lettori ‘deboli’ (a chi i libri, in buona sostanza, non se li può comprare perché
fuori dal budget familiare, dunque ottima iniziativa), e per stuzzicare la
curiosità verso la lettura in coloro che sono poco inclini a leggere (e qui
sono un po’ meno d’accordo, il gusto dello sfogliare e del leggere un libro o
ti sorge spontaneo o non può essere un piacere indotto, ma è questione di
opinioni). Ottima cosa per chi, come me, ha imparato a leggere a 3 anni,
pensando che la mamma leggesse le favole ‘troppo lentamente e avevo fame di
sapere come andava a finire’. Ma a Pescara, si sa, le ciambelle non possono mai
riuscire con il buco, la politica ci mette lo zampino, anzi, no, le ‘zampe’, okkupa
spazi e lo fa, come in questo caso, in modo molto, molto maldestro. Per capire
a fondo l’iniziativa e la sua organizzazione, occorre però prendersi la briga
di leggere ogni rigo della delibera di adesione all’evento, la numero 217 del 9
aprile 2015, e non certo fermarsi alla conferenza stampa dove sono tutti belli,
bravi e buoni. Io ho scaricato la delibera e ho trovato molti spunti di
riflessione. L’adesione alla giornata kulturale nasce da una proposta di un’Associazione
pescarese: l’Associazione Movimentazioni, presieduta da Corrado Di Sante, noto
esponente politico locale, da sempre impegnato con Rifondazione Comunista,
Movimento per l’Acqua e così via. Dunque Di Sante, a nome dell’Associazione
Movimentazioni, ha inviato lo scorso 3 marzo agli assessori Giovanni Di Iacovo,cultura
(Sel) e Giacomo Cuzzi, commercio (Pd) la proposta di aderire all’iniziativa,
assumendo, il Comune, la figura di Ente organizzatore e promotore, mentre la
stessa Associazione si propone di gestire e curare l’organizzazione, la
programmazione e il coordinamento a titolo gratuito…e qui prima riflessione: ci
mancava pure che chiedeva al Comune un corrispettivo economico per organizzare
un evento che lui stesso voleva svolgere. Come dire: andiamo insieme al
ristorante, però la cena me la paghi tu! Andiamo avanti: Movimentazioni
propone, ma tutte le spese sono a carico del Comune, ossia: allestimento stand
(10 gazebo), fornitura servizi tecnici e logistici, ovvero la location,
lasciata libera da altri eventi; gazebo con tavoli e sedie, con annesso
servizio di trasporto e ritiro a fine evento (quindi straordinari per il
personale comunale addetto); pedana; palco 6 metri per 4 metri; fornitura
corrente elettrica; servizio di amplificazione per i reading serali; spese per
la pubblicità (affissione manifesti, locandine, brochure); servizi di sicurezza
e antincendio, il tutto per la modica cifra di 5mila 500 euro, ossia 10milioni
649mila 485 delle vecchie lire, non proprio bruscolini, insomma. Ma
scusate: un Ente pubblico in predissesto, che ha alzato al massimo le tasse
comunali, per i prossimi dieci anni, può permettersi di spendere 5mila 500 euro
per una giornata dedicata alla lettura dei libri? Ma basta così? Assolutamente no,
perché nella delibera di giunta numero 217 del 9 aprile, c’è scritto che ‘la
spesa potrà subire modifiche in base alle reali esigenze organizzative’, cioè,
se alla fine della fiera l’Associazione presenterà un conto più elevato per la ‘cura’
della manifestazione, il Comune dovrà mettere mano di nuovo al portafogli e
coprire le spese. Ma, visto che praticamente è previsto tutto, cosa potrebbe
determinare un ulteriore aumento del costo? Beh, in delibera, ovviamente, non c’è
scritto, ma basta leggere la proposta firmata da Corrado Di Sante, come
Presidente dell’Associazione Movimentazioni, per trovare la sorpresa: il Comune
dovrà infatti accollarsi le spese per il viaggio e il rimborso per gli autori
che prenderanno parte ai reading di lettura pomeridiani e serali, spesa non
preventivabile perché non si sa chi e quanti ne verranno oggi a Pescara. E qui
cominciamo a sudare freddo, perché la domanda è: a quanto potrebbe salire la
spesa effettiva? Ed è legittima tale spesa per un Comune in predissesto con le
tasse al massimo che hanno colpito le famiglie, anche le più bisognose? Ma non
è finita. Nella delibera, così come nella proposta, è previsto che ‘la gestione
degli stand è offerta gratuitamente dalle librerie, biblioteche e case editrici
che hanno aderito all’iniziativa’: ovvero, le librerie che hanno aderito alla
giornata, si sono offerte di gestire esse stesse gli stand, e di farlo gratis.
Cioè: delle attività commerciali, quindi non delle onlus, ma attività
commerciali che fanno profitti vendendo libri, gestiscono, oggi, in piazza
Salotto, la piazza principale di Pescara, gli stand in cui vanno a promuovere praticamente
se stesse e le proprie attività, mettendo il proprio brand, i propri banner,
quindi autopromuovendo se stesse e i prodotti che vendono, e si sono offerte di
farlo gratis! E ci mancava pure che si facevano pagare dal Comune per farsi
pubblicità. Ma non è finita, perché, ed è un dettaglio non di poco rilievo, le
stesse librerie non hanno pagato un euro al Comune per l’occupazione del suolo
pubblico. Quindi se ho capito bene (e penso di aver capito bene) per la giornata
odierna piazza Salotto è occupata da 10 gazebo, gestiti da sette librerie
cittadine, ossia da 7 attività commerciali (più tre associazioni), che avranno
a disposizione una splendida vetrina per autopromuovere se stesse e i propri
prodotti che, seppur libri, sono pur sempre prodotti commerciali, e senza
sborsare un euro per l’occupazione del suolo pubblico di un’area di pregio
della città. Un privilegio davvero concesso a pochi, anzi a nessun altro, se
pensiamo che appena qualche giorno fa il Comune di Pescara ha cancellato il
tradizionale appuntamento con Pescara Loves Fashion Event, una straordinaria
passerella dedicata alla moda, grandi firme e giovani emergenti, e l’ha
cancellato perché non poteva concedere alcuna forma di contributo, né servizio,
non poteva dare service, né l’occupazione del suolo pubblico gratuitamente.
Quindi alle librerie-attività commerciali si può, al Pescara Loves Fashion
Event non si può. Ma andiamo avanti e vediamo quali sono le librerie che oggi
hanno goduto di questo privilegio, elenco preso dalla proposta dell’Associazione
Movimentazioni e che poi pubblicherò: Libreria K, Libreria Naturista, Le
Feltrinelli, Mondadori, Giunti, On the Road e..la Libreria Book Cafè Primo
Moroni. E questa la lascio per ultima perché la Libreria Book Cafè Primo
Moroni, con sede in via Quarto dei Mille, è gestita, guarda caso, dall’Associazione
Movimentazioni (basta andare sul sito), il cui presidente è Corrado Di Sante
(che combinazione), e che vede la presenza, nel Direttivo, di Daniela Santroni,
consigliera comunale a Pescara, di Sel, ossia lo stesso partito dell’assessore
alla cultura Di Iacovo che, ovviamente, ha subito aderito con entusiasmo all’iniziativa
proposta da un’altra esponente di Sel, e che infatti è indicata come referente
dell’evento stesso! Quindi, riepilogando, è un po’ come dire che ‘Sel…a suona e
Sel…a canta’: ovvero la Libreria Book Cafè Primo Moroni, gestita dall’Associazione
Movimentazioni di Corrado Di Sante e Daniela Santroni (Sel) gestisce gratuitamente
un gazebo con i suoi prodotti commerciali (libri) in piazza Salotto senza
pagare l’occupazione del suolo pubblico, come le altre librerie-attività
commerciali presenti, solo che la Santroni è anche consigliere comunale. E
allora io chiedo: è legittimo tutto questo? O meglio, è consentito a delle attività
commerciali occupare spazi pubblici, pur traendone un profitto, quantomeno in
termini di immagine visto che ciascuna attività può esporre il proprio brand e
banner, senza versare alcunché al Comune? Ed è legittimo che questo coinvolga
anche un consigliere comunale, che gestisce, attraverso un’associazione, una di
quelle attività commerciali? Ovviamente io mi limito a porre quesiti, non ho le
risposte! Per equità diciamo anche che la gestione di tre gazebo, così deduco
dalla lettura dei documenti, è affidata a tre Associazioni che sono le
seguenti: Movimentazioni (ancora! Quindi un gazebo come Book Cafè e uno come
Associazione), ah poi c’è ovviamente l’Associazione Mente Locale e Scuola del
Fumetto. Ecco, questo è tutto quanto non hanno scritto gli altri su un’iniziativa
che avrebbe potuto anche essere lodevole, se solo la politika non avesse
esercitato la sua okkupazione proletaria. E comunque restano aperti gli
interrogativi, che attendono risposte! Buona giornata!
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