martedì 9 dicembre 2014

Quanto era bello l'8 dicembre...prima


Quanto era bello l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, primo giorno di apertura ufficiale delle feste di Natale. Si partiva al mattino presto: Santa Messa nella chiesa dei pescatori, Sant’Andrea, con tutte le Istituzioni in prima fila, e poi processione fino alla Madonnina del Porto con i Vigili del Fuoco ad aspettare la città per posizionare tra le braccia della statua, in alto, la classica corona in onore della Madonna, e tutti con il naso all’insù per assistere all’operazione, sempre emozionante. Nel 2012 doppia cerimonia, per la consacrazione della città alla Madonna, con doppia processione sino al ponte del mare. Ma la giornata era lunga: alle 10.30 inaugurazione del mercatino di Natale sulle aree di risulta, con tanto di taglio del nastro e primo brindisi per augurare buone feste ai protagonisti della vita economica della città. Poi, di seguito, taglio del nastro per inaugurare la seconda fiera eccezionale in via Venezia; alle 11 conferenza stampa per il primo viaggio di Natalino, il Trenino di Natale scovato dall’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, un Trenino con quattro vagoni, elettrico, che per  l’intero periodo natalizio, dall’8 dicembre al 6 gennaio, trasportava grandi e bambini lungo le vie pedonalizzate del centro commerciale naturale. Un successone per la città che dal 2009 al 2013 ha sempre confermato l’appuntamento: ricordo le file, impressionanti, al capolinea, in piazza Sacro Cuore, delle famiglie che attendevano con pazienza di far fare il giro ai propri bambini a bordo di Natalino, un modo economico e divertente di trascorrere tutti insieme le feste del Natale. Nel 2011 il valore aggiunto, con l’inaugurazione e apertura al transito pedonale, sempre l’8 dicembre, del primo tratto di una via Firenze splendida, completamente riqualificata, anche quello un successo dell’amministrazione comunale, anche quella una delega dell’assessore alla mobilità e alle grandi opere Fiorilli, con una folla che per la prima volta aveva voluto partecipare alla prima passeggiata per tenere a battesimo la nuova pavimentazione, mentre qualche incauto consigliere di circoscrizione sbeffeggiava una scelta architettonico-urbanistica che a tre anni di distanza si è rivelata fortunatissima con l’apertura di decine di nuovi esercizi commerciali lungo la stessa via Firenze. Simbolo della lungimiranza di un’amministrazione comunale che aveva avuto il coraggio di allontanare smog, auto e caos, e di privilegiare i pedoni. A mezzogiorno, l’appuntamento con i bambini in piazza Salotto per addobbare insieme l’albero di Natale, l’abete alto 12 metri: lo spirito era chiaro, è ovvio che l’amministrazione comunale avesse i propri addobbi (nel Natale 2013, 200 palline biancazzurre), ma l’obiettivo era quello di far partecipare all’operazione i veri protagonisti del Natale, i bambini. L’obiettivo era quello di trasformare il salotto della città nel salotto di casa propria, e di far posizionare ai più piccoli i propri addobbi, alcuni realizzati in classe, altri a casa, ma bastava anche un disegno o la letterina colorata a Babbo Natale per esserci. E chi se la dimentica la lettera della bambina che chiedeva a Babbo Natale di far tornare a casa il suo papà per la festa, un papà ormai divenuto il suo angelo custode. E infine, per chiudere la giornata, l’appuntamento più emozionante: ore 18, concerto Gospel in piazza della Rinascita e accensione, puntuale, delle luci della città, da corso Umberto a corso Vittorio Emanuele, da via Nicola Fabrizi ai portici, da via Roma a via Trento, sino agli alberi di Natale. Mamma che giornate, cinque anni vissuti di corsa per permettere alla città di godersi la gioia e la serenità del giorno dell’Immacolata, cercando di soddisfare tutti i desideri, le necessità, affrontando spesso polemiche sterili, stupide, prive di senso: lo spegnimento imprevedibile di una fila di luci, su 200 luminarie; i disegni dei bambini che non rendevano onore all’albero di Natale; Natalino che transitava su via Firenze, ma non su corso Vittorio Emanuele, ancora pieno di auto; il mercatino di Natale che era stato affidato a pinco invece che a pallino; e la musica natalizia diffusa tramite altoparlanti per le vie dello shopping, troppo forte o troppo piano, a seconda della sensibilità uditiva dell’interlocutore; e l’installazione delle ‘porte di Natale’ che erano troppo basse o troppo alte. Polemiche fomentate dal Pd, ovviamente, e che rimbalzavano, ogni giorno, su questo o quell’Organo di Informazione. Ieri è stato il primo 8 dicembre del Pd, sindaco Alessandrini. Ebbene, non ho alcuna remora a dire che è stato l’8 dicembre più triste e dimesso della storia di Pescara, e non per la presunta carenza di fondi, non diciamo corbellerie, che nelle ultime tre settimane la giunta Alessandrini ha effettuato prelevamenti dal fondo di riserva (quello destinato a coprire le emergenze) per oltre 200mila euro, prevedendo, tanto per cominciare, 28mila euro per gli ‘eventi natalizi’ (ma ne riparleremo). Ieri la giornata è stata dimessa e triste per la totale assenza di piccoli elementi utili a creare il clima natalizio: dov’erano le Istituzioni alla processione della Madonnina del Porto? E soprattutto, la processione si è svolta (domanda legittima visto che non ne ho trovato alcuna traccia)? Dov’era l’inaugurazione del mercatino di Natale (quest’anno partito il primo dicembre…perché?)? Che fine ha fatto Natalino, quel Trenino dai costi contenutissimi che comunque sarebbero ricaduti sul bilancio 2015 grazie agli accordi con Gtm, proprietaria del mezzo, quindi non accampiamo la scusa dei fondi carenti! E ieri pomeriggio dov’è finita la magia delle luci accese, delle luminarie, la magia della musica che accompagna l’accensione del tradizionale abete? E dov’erano i disegni dei bambini a colorare quell’albero? Ma soprattutto, dov’è finito lo spirito cattolico-cristiano del Natale che un’amministrazione comunale dello Stato italiano ha il dovere di rispettare? Possibile che l’8 dicembre del governo Pd si sia ridotto a una sfilata di moda, svolta dentro un mercato coperto, ossia a una manifestazione di pura estetica, e utile esclusivamente alle attività commerciali che hanno fatto sfilare i propri prodotti, che si sarebbe potuta svolgere in qualunque altro giorno dell’anno? Sciatteria. Questa è l’unica spiegazione logica per un’amministrazione alla quale non viene chiesto di ‘inventare’, di ‘creare’ novità, ma almeno di ‘copiare’ ciò che di buono è stato fatto da chi li ha preceduti. Ma la sciatteria impedisce anche di copiare. E consente  di rovinare il Natale a chi ancora lo vuole vivere. Buona giornata!

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