Quanto era bello l’8
dicembre, il giorno dell’Immacolata, primo giorno di apertura ufficiale delle
feste di Natale. Si partiva al mattino presto: Santa Messa nella chiesa dei
pescatori, Sant’Andrea, con tutte le Istituzioni in prima fila, e poi
processione fino alla Madonnina del Porto con i Vigili del Fuoco ad aspettare
la città per posizionare tra le braccia della statua, in alto, la classica
corona in onore della Madonna, e tutti con il naso all’insù per assistere all’operazione,
sempre emozionante. Nel 2012 doppia cerimonia, per la consacrazione della città
alla Madonna, con doppia processione sino al ponte del mare. Ma la giornata era
lunga: alle 10.30 inaugurazione del mercatino di Natale sulle aree di risulta,
con tanto di taglio del nastro e primo brindisi per augurare buone feste ai
protagonisti della vita economica della città. Poi, di seguito, taglio del
nastro per inaugurare la seconda fiera eccezionale in via Venezia; alle 11
conferenza stampa per il primo viaggio di Natalino, il Trenino di Natale
scovato dall’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, un Trenino con quattro
vagoni, elettrico, che per l’intero
periodo natalizio, dall’8 dicembre al 6 gennaio, trasportava grandi e bambini lungo
le vie pedonalizzate del centro commerciale naturale. Un successone per la
città che dal 2009 al 2013 ha sempre confermato l’appuntamento: ricordo le
file, impressionanti, al capolinea, in piazza Sacro Cuore, delle famiglie che
attendevano con pazienza di far fare il giro ai propri bambini a bordo di
Natalino, un modo economico e divertente di trascorrere tutti insieme le feste
del Natale. Nel 2011 il valore aggiunto, con l’inaugurazione e apertura al
transito pedonale, sempre l’8 dicembre, del primo tratto di una via Firenze
splendida, completamente riqualificata, anche quello un successo dell’amministrazione
comunale, anche quella una delega dell’assessore alla mobilità e alle grandi
opere Fiorilli, con una folla che per la prima volta aveva voluto partecipare
alla prima passeggiata per tenere a battesimo la nuova pavimentazione, mentre
qualche incauto consigliere di circoscrizione sbeffeggiava una scelta
architettonico-urbanistica che a tre anni di distanza si è rivelata
fortunatissima con l’apertura di decine di nuovi esercizi commerciali lungo la
stessa via Firenze. Simbolo della lungimiranza di un’amministrazione comunale che
aveva avuto il coraggio di allontanare smog, auto e caos, e di privilegiare i
pedoni. A mezzogiorno, l’appuntamento con i bambini in piazza Salotto per
addobbare insieme l’albero di Natale, l’abete alto 12 metri: lo spirito era
chiaro, è ovvio che l’amministrazione comunale avesse i propri addobbi (nel
Natale 2013, 200 palline biancazzurre), ma l’obiettivo era quello di far
partecipare all’operazione i veri protagonisti del Natale, i bambini. L’obiettivo
era quello di trasformare il salotto della città nel salotto di casa propria, e
di far posizionare ai più piccoli i propri addobbi, alcuni realizzati in
classe, altri a casa, ma bastava anche un disegno o la letterina colorata a
Babbo Natale per esserci. E chi se la dimentica la lettera della bambina che
chiedeva a Babbo Natale di far tornare a casa il suo papà per la festa, un papà
ormai divenuto il suo angelo custode. E infine, per chiudere la giornata, l’appuntamento
più emozionante: ore 18, concerto Gospel in piazza della Rinascita e
accensione, puntuale, delle luci della città, da corso Umberto a corso Vittorio
Emanuele, da via Nicola Fabrizi ai portici, da via Roma a via Trento, sino agli
alberi di Natale. Mamma che giornate, cinque anni vissuti di corsa per permettere
alla città di godersi la gioia e la serenità del giorno dell’Immacolata,
cercando di soddisfare tutti i desideri, le necessità, affrontando spesso
polemiche sterili, stupide, prive di senso: lo spegnimento imprevedibile di una
fila di luci, su 200 luminarie; i disegni dei bambini che non rendevano onore
all’albero di Natale; Natalino che transitava su via Firenze, ma non su corso
Vittorio Emanuele, ancora pieno di auto; il mercatino di Natale che era stato
affidato a pinco invece che a pallino; e la musica natalizia diffusa tramite
altoparlanti per le vie dello shopping, troppo forte o troppo piano, a seconda
della sensibilità uditiva dell’interlocutore; e l’installazione delle ‘porte di
Natale’ che erano troppo basse o troppo alte. Polemiche fomentate dal Pd,
ovviamente, e che rimbalzavano, ogni giorno, su questo o quell’Organo di
Informazione. Ieri è stato il primo 8 dicembre del Pd, sindaco Alessandrini.
Ebbene, non ho alcuna remora a dire che è stato l’8 dicembre più triste e
dimesso della storia di Pescara, e non per la presunta carenza di fondi, non
diciamo corbellerie, che nelle ultime tre settimane la giunta Alessandrini ha
effettuato prelevamenti dal fondo di riserva (quello destinato a coprire le
emergenze) per oltre 200mila euro, prevedendo, tanto per cominciare, 28mila
euro per gli ‘eventi natalizi’ (ma ne riparleremo). Ieri la giornata è stata
dimessa e triste per la totale assenza di piccoli elementi utili a creare il clima
natalizio: dov’erano le Istituzioni alla processione della Madonnina del Porto?
E soprattutto, la processione si è svolta (domanda legittima visto che non ne
ho trovato alcuna traccia)? Dov’era l’inaugurazione del mercatino di Natale
(quest’anno partito il primo dicembre…perché?)? Che fine ha fatto Natalino,
quel Trenino dai costi contenutissimi che comunque sarebbero ricaduti sul
bilancio 2015 grazie agli accordi con Gtm, proprietaria del mezzo, quindi non
accampiamo la scusa dei fondi carenti! E ieri pomeriggio dov’è finita la magia
delle luci accese, delle luminarie, la magia della musica che accompagna l’accensione
del tradizionale abete? E dov’erano i disegni dei bambini a colorare quell’albero?
Ma soprattutto, dov’è finito lo spirito cattolico-cristiano del Natale che un’amministrazione
comunale dello Stato italiano ha il dovere di rispettare? Possibile che l’8
dicembre del governo Pd si sia ridotto a una sfilata di moda, svolta dentro un
mercato coperto, ossia a una manifestazione di pura estetica, e utile esclusivamente
alle attività commerciali che hanno fatto sfilare i propri prodotti, che si
sarebbe potuta svolgere in qualunque altro giorno dell’anno? Sciatteria. Questa
è l’unica spiegazione logica per un’amministrazione alla quale non viene
chiesto di ‘inventare’, di ‘creare’ novità, ma almeno di ‘copiare’ ciò che di buono
è stato fatto da chi li ha preceduti. Ma la sciatteria impedisce anche di
copiare. E consente di rovinare il
Natale a chi ancora lo vuole vivere. Buona giornata!
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