Eh no, mi sono
informata: questa volta non c’è stata un’invasione aliena di puffi; non sono
cadute sulla città le ‘mille bolle blu’ di Mina; né è previsto l’arrivo di
Celentano con il suo ‘Azzurro’ per la notte di Capodanno. Semplicemente, anche
questa volta, la giunta comunale di Pescara è riuscita ad eccellere per
disattenzione e indifferenza, e si è dimenticata di aver colorato di blu la
Torre civica, sì, la stessa che appena qualche settimana fa è rimasta colorata
di rosa per due mesi, anziché per il solo mese di ottobre. Questa volta il
pretesto, o la ‘scusa’, come l’avrebbe chiamata mia nonna, è stata l’adesione
alla tredicesima edizione della Giornata internazionale delle ‘Città contro la
pena di morte’…ma il numero 13, ahimè, non ha portato bene al sindaco! In
sostanza, tra le altre iniziative che, come ogni anno, copione sempre identico
(potevano inventarsi un volo di fantasia), il Comune ha deciso di attuare c’è
stata l’accensione della torre civica di colore blu, colore scelto a livello
mondiale. Il modus operandi è sempre lo stesso: si comprano le gelatine
colorate che si sistemano sui fari posti in cima alla torre, e sono quelle
gelatine a dare la colorazione diversa. Ma la delibera numero 739, approvata lo
scorso 18 novembre, parla chiaro: la colorazione doveva andare avanti dal 29
novembre (giornata mondiale) al 4 dicembre. Punto. Poi basta, poi le gelatine
vanno rimosse, se non si consumano da sole, e la torre deve riassumere la sua
colorazione. Perché? La motivazione è duplice: innanzitutto per attribuire all’iniziativa
un significato preciso, chiaro, l’adesione a una manifestazione. Se la torre
civica fosse blu tutto l’anno chi si accorgerebbe della differenza, e magari
chi si porrebbe una domanda? Secondo: ma vi pare normale che la Torre civica,
istituzionale, quella che sovrasta il Palazzo delle decisioni e dei ‘bottoni’
della città di Pescara, sia blu? O rosa? Non sono una bacchettona, non sono
pedante, ma in tutta onestà ritengo che alcune regole, minime, vadano
rispettate. Soprattutto quando quel colore blu, o rosa, diventa segno di
disattenzione verso il territorio da parte di chi l’amministra: io non riesco a
credere che un sindaco, che in teoria dovrebbe vivere dentro quel palazzo
giorno e notte, non abbia mai alzato lo sguardo, a 11 giorni da quel 4
dicembre, e non si sia accorto che la sua Torre è ancora abitata da un colore
puffoso, che colpisce come un pugno nell’occhio anche chi arriva dall’asse
attrezzato. Se devo crederlo, rabbrividisco, ma mi spiego anche perché quel
sindaco non si accorge dei rifiuti che per giorni restano sulle sue strade
centrali, neanche in periferia, ma in via Venezia, corso Vittorio Emanuele, via
Chieti, via del Circuito. Mi spiego perché non si accorge del degrado in cui
Pescara sta velocemente precipitando. E mi spiego perché mancano 10 giorni al
Natale, ma Pescara è spenta! Buona giornata ‘puffosa’!
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