martedì 7 ottobre 2014

Corso Vittorio Emanuele: una saga infinita. Da quattro mesi ormai assistiamo al balletto delle notizie: si riapre al traffico delle auto private, non si riapre al traffico veicolare, no scusate, riapriamo ma solo agli autobus, no è tutto ancora da decidere, no, meglio, facciamo un referendum. E poi gli annunci e i continui rinvii: riapriamo a tutti i veicoli a settembre, poi a fine settembre, poi a metà ottobre, poi entro il 30 ottobre, ora, udite udite, notizia fresca fresca di mattina, si riapre a novembre! La verità è una soltanto: l'attuale amministrazione comunale di Zagatalessandrini è completamente nel pallone, e non calcisticamente parlando. Non sa che pesci prendere con un progetto troppo più grande di amministratori che dipendono dal verbo di un'unica persona....e non è certo il verbo di Zagat. E se quella persona è in tutt'altre faccende affaccendata, come sta accadendo in queste ore, allora su corso Vittorio Emanuele e su molte altre cose che riguardano Pescara si va allo sbaraglio. Il sindaco dice che si deve ancora decidere; il vicesindaco dice che lui ha già deciso di far passare le auto private solo per fare dispetto a chi ha amministrato prima di lui (e non capisce che l'unico dispetto è quello perpetrato ai danni della città); il consigliere comunale, capogruppo in pectore poi defenestrato per volontà di D'Alfonso, voleva fare il referendum, ma è già stato redarguito a dovere e messo a tacere! La verità oggi è una soltanto: i pescaresi e i non pescaresi vogliono che corso Vittorio Emanuele resti Zona a traffico limitato, consentendo solo il passaggio di mezzi pubblici, mezzi dei residenti proprietari di garage e posti auto, e mezzi di soccorso. Punto. Lo hanno testimoniato firmando qualunque petizione e chiedendo all'amministrazione di centro-destra di difendere quella scelta: ovviamente parliamo del popolo 'silenzioso'. Non sono gli agitatori della sinistra, quelli che scendono in strada con le pentole per fare gazzarra, sono quelli che probabilmente subiranno in silenzio una scelta dissennata, la riapertura al traffico di corso Vittorio Emanuele, quelli che passando scuoteranno la testa, quelli che richiuderanno le porte dei negozi e le finestre di casa per il ritorno dei gas di scarico, ma sono quelli che votano alle elezioni. E il quadro è ormai chiaro: corso Vittorio Emanuele verrà riaperto al traffico e quello sarà l'inizio del count down per l'amministrazione di Zagat, l'inizio della fine del suo governo alla guida di Pescara, perché i pescaresi non dimenticano. A proposito: una cosa dev'essere chiara. La riapertura al traffico del corso non sarà gratis, ma ha un costo iniziale di 67mila 205,19 euro che pagheranno i pescaresi, costo necessario per rifare la segnaletica. A proposito: i lavori per sistemare la segnaletica e fare le opere di messa in sicurezza necessarie per la riapertura al traffico sono già iniziate da ieri (lunedì), ma solo oggi è stata pubblicata la delibera con cui si dà mandato agli uffici di indire una gara d'appalto per individuare la ditta che farà le opere di ripristino della segnaletica e delle stesse opere di messa in sicurezza...mi sa che qualcosa è sfuggito al controllo di Zagat! Che bisogno c'è di fare una gara se le opere già le hai affidate e le stai facendo eseguire???? Ma non basta: il secondo costo a carico dei pescaresi sarà la possibilità di un contenzioso dinanzi alla Corte dei Conti. E anche quello non sarà gratis per la città
   

http://www.comune.pescara.it/internet/albo_pretorio/allegato.php?ID=26568

Nessun commento:

Posta un commento