lunedì 26 ottobre 2015

Che fine hanno fatto i risultati dei campionamenti del mare del 17 ottobre 2015?


Non lo chiede nessuno, allora lo chiedo io: che fine hanno fatto i risultati delle analisi straordinarie che l’Arta avrebbe dovuto eseguire sui campioni d’acqua di mare prelevati dalla Capitaneria di Porto lo scorso 17 ottobre, quando i cittadini hanno segnalato la presenza di una grossa chiazza marrone che, dalla foce del fiume, correva verso nord, chiazza avvistata chiaramente e fotografata quando ha raggiunto il tratto di spiaggia antistante piazza Primo Maggio? Lo ha chiesto Armando Foschi, ex consigliere comunale, oggi esponente dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, ma la sua richiesta, oltre a essere stata ignorata da molti Organi di Informazione, è pure caduta nel vuoto al cospetto delle Istituzioni: non ha risposto il Comune, non ha risposto l’Arta, non ha risposto la Capitaneria di porto. Non ho capito se non hanno risposto perché quei risultati sono così brutti da far spavento, tanto che nessuno oggi vuol restare col cerino in mano. O semplicemente nessuno risponde così sperano che Foschi e gli altri come lui si dimentichino del problema, sopraffatti dall’arrivo del freddo, della raccolta delle olive e poi dal Natale. In fondo ormai la stagione estiva è finita, a chi importa se il mare è pieno di feci, tanto chi se lo fa il bagno con 11 gradi, e ormai ‘passata la festa gabbato lu’ sand’. E invece no, a me interessa. A me interessa sapere cos’è accaduto la mattina del 17 ottobre nel mare; mi interessa sapere cos’era quella grande chiazza marrone che ha invaso tutto il nostro litorale; mi interessa sapere se è vero o no che la Capitaneria di porto è andata subito nel mare, quella mattina di sabato 17 ottobre, per prelevare i campioni di acqua che poi, in teoria dovevano essere portati il lunedì mattina, il 19 ottobre, nei laboratori dell’Arta di via Marconi-via Da Vestea per cominciare ad esaminarli. A me interessa sapere se quei campioni d’acqua di mare nei laboratori dell’Arta ci sono mai arrivati; m’interessa sapere se l’Arta ha effettuato quelle analisi, che a questo punto dovrebbero anche essere pronte visto che normalmente l’Arta ci mette appena quarantotto ore per fornire i propri risultati. A me interessa sapere se tutto quanto sopra è accaduto veramente o se abbiamo assistito all’ennesima assurda e vergognosa pantomima di enti e Istituzioni ai danni della città. Non riesco, non posso, non voglio credere che gli uomini della Capitaneria di porto sabato 17 ottobre siano usciti con la motovedetta ‘fingendo’ di prelevare dei campioni d’acqua per capire l’origine di quella chiazza marrone, certo la stessa Capitaneria che il 28, 29, 30 e 31 luglio scorsi, a fronte di un divieto di balneazione ufficiale e formalizzato, non si è preoccupata neanche di imporre al Comune l’emanazione di un’ordinanza di divieto di balneazione né di verificare la corretta installazione dei cartelli di divieto. Se lo avesse fatto, credetemi, lo avremmo saputo, ne avremmo già trovato traccia. Ma questa volta sì, questa volta abbiamo le foto che testimoniamo l’uscita dal porto delle imbarcazioni della Capitaneria per prelevare campioni d’acqua di mare là dove era stata avvistata la chiazza marrone proveniente dal fiume, dunque dove sono finite quelle ampolline che dovevano essere portate nei laboratori dell’Arta? A dirlo che c’erano in corso dei campionamenti straordinari era stato anche il vicesindaco Del Vecchio che si era affrettato contemporaneamente a smentire qualunque ipotesi di inquinamento del mare, affermando che era normale che l’acqua proveniente dal fiume era più scura, in fondo, che cavoli, era acqua di fiume, trasportava solo un po’ di limo. Come dire che comunque, essendo acqua di fiume, era già di per sé inquinata, dunque qual era la notizia? E la notizia invece, come sempre, c’è, solo che il vicesindaco ha fatto, come sempre, finta di non vederla, non sentirla o meglio, di non ricordarla. Caso fortuito vuole, infatti, che il 16 ottobre, su disposizione del sindaco Alessandrini, si siano effettuati i lavori di deviazione di due condotte fognarie cittadine che interferivano con la costruzione del ponte nuovo, e per quei lavori lo stesso sindaco Alessandrini ha autorizzato lo spegnimento, per 9 ore, degli impianti di sollevamento di via Gran Sasso, ossia ha autorizzato lo sversamento diretto nel fiume dei reflui di quelle due condotte fognarie, sperando di compensarne gli effetti sversando l’acido peracetico. Ecco, il vicesindaco l’ha dimenticato. Io no come pure Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che ha ricordato la strana coincidenza dei due eventi, ossia la chiusura degli impianti di sollevamento con il conseguente sversamento dei liquami in mare e la chiazza marrone avvistata in mare dopo poche ore. Dunque, se gli sversamenti sono andati avanti, come programmato non da pinco pallo, ma dal sindaco Alessandrini in persona, senza essere mai smentiti, dalle 22 alle 7 del mattino, non dovrebbe neanche essere troppo difficile indovinare cos’era quella chiazza marrone, ma non tocca a me dirlo. Tocca agli Organismi deputati, ossia l’Arta che dovrebbe aver ricevuto le provette salvate dagli uomini della Capitaneria di porto, come affermato anche dal vicesindaco Del Vecchio. Ed ecco allora che torna prepotente la domanda di Foschi: dove sono finiti i risultati di quei campionamenti? Possibile che l’Arta stia impiegando più delle canoniche quarantotto ore per quegli esami? Ma molto di più visto che sono già trascorsi nove giorni. Ed è possibile che dei risultati di quelle analisi non interessi niente ad alcuno? Possibile che lo stesso sindaco Alessandrini non abbia il desiderio di sapere cos’era accaduto a Pescara quel 17 ottobre, specie dopo quell’emergenza balneazione di luglio scorso costata un avviso di garanzia a sindaco e vicesindaco. E allora nell’attesa che qualcuno si degni di rendere pubblici quei dati, o magari che la stessa Capitaneria bussi alle porte dell’Arta per farsi restituire i risultati delle analisi, facciamo un rapido giro nel sito on line istituzionale dell’Arta stessa per vedere quali sono gli ultimi dati pubblicati sulla balneazione a Pescara: ebbene, i dati più recenti risalgono al 30 settembre, frutto degli ultimi campionamenti estivi, e i risultati sono drammatici. All’altezza del molo nord sono stati registrati 11mila 199 escherichia coli (sempre feci), a fronte di un limite di 500 microgrammi per ogni metro cubo d’acqua analizzato; e 2.500 enterococchi fecali (ancora feci), a fronte di un limite di 200 microgrammi, dunque valori rispettivamente 22 volte e 12 volte superiori ai livelli limite. Non andava meglio nello specchio d’acqua antistante via Balilla, dove c’erano livelli di 5.475 escherichia coli e 1.500 enterococchi, dunque valori 10 volte e 7 volte superiori ai livelli di legge. Ma la cosa più drammatica, anche in questo caso, è che nessuno abbia sentito lo scrupolo di dirlo alla città, nessuno ci ha avvisato, tanto l’estate è lontana, e se il mare galleggia nelle feci chi se ne importa? A me importa. Buona giornata!

 

1 commento:

  1. Tutto come da copione insabbiato............e' nel DNA della sinistra comunista....

    RispondiElimina