venerdì 21 novembre 2014

La Torre del Comune di Pescara è femmina


La Torre del Palazzo comunale di Pescara è femmina! Non c'è alcun dubbio: sarà nata sotto il segno dei pesci, amerà le luci soffuse, cene a lume di candela, non lo so, ma sono sicura che sia femmina. E ne è tanto sicura la nuova amministrazione comunale che ha deciso di colorarla di rosa dallo scorso primo ottobre per farlo sapere alla città. E niente, non c'è modo di farle capire che quel colore doveva essere temporaneo, perché aveva un significato. Niente, la torre è femmina e il rosa resta. Ci sarebbe da ridere se quel colore rosa non fosse l'ennesimo segno di sciatteria e disattenzione. Un passo indietro: ogni anno, dal 2009, il Comune di Pescara nel mese di ottobre ha aderito alla campagna del Fiocco Rosa della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro le Leucemie e i tumori, per la prevenzione del tumore al seno nelle donne. E, quale messaggio alla città, quale segno distintivo per significare al territorio la propria adesione, l'amministrazione comunale ha tradizionalmente accettato di 'colorare' di rosa la torre civica. Come si fa? Escamotage elementare: si posizionano delle gelatine colorate sopra le lampade che si trovano all'interno della torre e che la illuminano tutte le sere. Un piccolo effetto speciale, dai costi irrisori, e il rosa appare. Ma quelle gelatine, una volta posizionate il primo ottobre, mese dedicato alla campagna specifica, poi, il primo novembre...vanno tolte. Anche in questo caso il passaggio è veloce: si sale sulla torre attraverso la scalinata interna, ci si avvicina alle lampade, e si rimuove la gelatina rosa rimasta, pronti alla prossima campagna di sensibilizzazione della città: gelatine azzurre per aderire alle iniziative Unicef, colorando di azzurro la torre civica; gelatine verdi per colorare di verde la torre per la giornata mondiale delle vittime della strada, e via dicendo. Questa volta no: sarà per la forte presenza di donne nella giunta comunale, sarà per la forte presenza di donne tra gli scranni, ma questa volta la torre, è deciso, resta rosa. E allora ha continuato a illuminarsi di rosa nella notte di Tutti i Santi, nella notte dei Defunti, nella notte di San Martino. Probabilmente resterà rosa per la sera di Santa Cecilia, e siamo di buzzo buono per farla restare rosa per Sant'Ambrogio e Santa Lucia. A questo punto aspettiamo pure Natale e tagliamo la testa al toro. E la cosa farebbe ridere se invece la realtà non fosse diversa: semplicemente al Comune si sono dimenticati di far rimuovere quelle gelatine rosa che avevano un significato preciso, chiaro. Lasciare la torre di colore rosa tutto l'anno, o comunque anche per due-tre mesi, significa cancellare la validità di quel messaggio e dell'adesione a quella campagna di salute. Dimenticarsene ci fornisce, purtroppo, la misura del valore che l'attuale amministrazione ha attribuito a quella stessa campagna, segno che le parole delle conferenze stampa lasciano il tempo che trovano se non sono studiate, concepite e sentite. E la cosa ancora più sconvolgente è che quella dimenticanza non ha destato l'attenzione di alcuno: proprio di fronte al Comune c'è la sede di un autorevole Organo di Stampa che più di una volta, dal 2009 al 2014, ha tirato le orecchie alla precedente amministrazione se anche solo uno dei quattro orologi della torre era in ritardo o in anticipo, e vai con gli sberleffi, fotonotizie e commenti al veleno. Oggi però quella sede autorevole deve aver abbassato gli occhi o tirato le tende se da ben 21 giorni non si è accorta di un dettaglio che tale non è: una torre colorata di rosa e...perché? Un'Informazione disattenta? No, affatto. Buona giornata

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