Deve amare Baglioni il sindaco Alessandrini. E
deve aver pensato alla canzone ‘Mille giorni di te e di me’, quando ha deciso
di chiamare a raccolta i pescaresi per raccontare loro i suoi 365 giorni al
governo di Pescara. Un po’ pochini, per la verità, rispetto ai mille giorni d’amore
raccontati da Baglioni, e pure un po’ sfortunati, visto che Baglioni raccontava
di un amore finito, e di chi sarebbe venuto dopo quell’amore, e che avrebbe
ereditato ‘il tuo armadio e quel
disordine che tu hai lasciato nei miei fogli’. Ma, in realtà, mai canzone o
profezia fu più azzeccata. Più che una festa di primo anniversario, quella
fissata per oggi pomeriggio a Pescara sembra una celebrazione d’addio, un tirare
le somme dei disastri che si è stati capaci di fare in un solo anno di vita, il
primo, per poi fare le proprie conclusioni e salire in auto con le valige al
seguito. Una domanda mi rimbalza da quando ho saputo della festa, sette giorni
fa: ma che c’avrà da festeggiare il sindaco Alessandrini? Ha inaugurato una
bella e utile opera pubblica? No. Deve annunciare qualche finanziamento
piovutogli dal cielo? No. Deve annunciare di aver tolto le tasse ai pescaresi? No
di certo, anzi, oggi era l’ultimo giorno utile per pagare le imposte comunali,
prima di far scattare le sanzioni. Hai risolto la fame nel mondo, chiuso il
buco dell’ozono, trovato il buco nero da cui ha avuto origine l’universo,
scoperto la cura contro il cancro, risolto la crisi economica mondiale, trovato
il lavoro per tutti? No. E allora, se non devi annunciare alcuna di queste
notizie, dalla più piccola alla più importante, chiedo io, ma che c’hai da
festeggiare? Negli ultimi 365 giorni di governo Alessandrini abbiamo raggiunto
pochi, ma importanti, punti fermi: innanzitutto il Pd deve e può distruggere tutto
ciò che ha fatto prima il centro-destra. Lo abbiamo visto con corso Vittorio
Emanuele, demolendo la pavimentazione e il concept stesso della
strada-passeggiata solo perché quell’opera l’ha voluta il centro-destra, ma
anche con la riviera nord, la strada-parco, divenute due latrine a cielo aperto
senza per questo suscitare lo sdegno di alcuno, e nonostante la gente si stia
sgolando a fare denunce. Poi, il Pd vuole i soldi dei pescaresi, e se li prende
pure, con le buone o le cattive. Lo abbiamo visto con le tasse: insediato il
sindaco Alessandrini, tutte le imposte comunali sono schizzate alle stelle,
dalla Tassa sui rifiuti a quella sui Servizi-che-non-ci-sono, dall’Imu all’Irpef
che, da quest’anno, pagano anche gli indigenti e i pensionati (prima esentati) a
700 euro al mese. E pagano le stesse famiglie che si sono viste aumentare, nel
corso dell’anno, le tariffe inerenti l’affitto degli impianti sportivi per le
partitelle e gli allenamenti dei propri bambini. È vero: gli aumenti
riguardano, in questo caso, le Associazioni che firmano i contratti d’affitto,
ma è evidente che le associazioni devono poi chiedere ai genitori dei bambini
iscritti di sostenere personalmente parte dell’onere economico aumentato,
altrimenti come fanno ad andare avanti? E molte famiglie hanno deciso di
rinunciare, cancellando i propri ragazzi da associazioni sportive e gare, le
stesse che quest’anno, per la prima volta, non hanno iscritto i propri figli a ‘Lo
sport non va in vacanza’, la rassegna ludico-sportiva che, fino allo scorso
anno, ha permesso a 800 bambini-ragazzi, finita la scuola, di trascorrere il
mattino all’interno degli impianti sportivi giocando e praticando discipline
varie, tutto gratuitamente, un ausilio importante per tanti genitori che
lavorano e che sapevano di poterlo fare con tranquillità, avendo trovato per i
propri ragazzi una sistemazione idonea e sicura. Bene, da quest’anno tanti
bambini hanno dovuto rinunciare perché il sindaco Alessandrini ha imposto alle
famiglie la tassa di 100 euro per ogni figlio iscritto e partecipante, che, per
chi aveva due o tre figli, si sarebbe tradotto in un salasso di 2 o 300 euro.
Una richiesta eccessiva per chi nel mese di giugno si ritrova già a dover
fronteggiare tasse, mutui, bollette che succhiano via tutto lo stipendio. E
quest’anno tanti bambini staranno a casa con i nonni, mentre mamma e papà lavorano,
in attesa delle loro ferie per trascorrere qualche giorno al mare. Infine lo
abbiamo visto anche con la nuova filosofia applicata nella gestione degli spazi
pubblici: anche in questo caso tariffe alle stelle per l’uso di sale espositive
come l’Aurum, con la conseguenza di veder annullati tanti eventi ormai entrati
a far parte della tradizione. Tariffe alle stelle sempre però se non sei un ex
titolare di una galleria d’arte o non hai un’attività a Pescara vecchia o non
sei proprietario di una libreria, in questo caso si chiudono ambedue gli occhi
e i soldi diventano superflui. Ma che la giunta Alessandrini vuole i soldi dei
pescaresi lo abbiamo capito anche con la gestione dei parcheggi pubblici,
quando il sindaco ha imposto la tassa aggiuntiva di 15 euro al mese ai 4.800
residenti del centro, persone domiciliate in Zone a traffico limitato e isole
pedonali, che con la giunta di centro-destra hanno sempre potuto giustamente
usufruire della sosta gratuita, ma ora non più, ora la sosta, se la vogliono,
se la devono pagare, no che fanno i vip dei miei stivali. Altro punto fermo è
la certezza che ‘meno si dice, meglio è’: il mare è inquinato, non lo diciamo,
non emettiamo ordinanze, pure previste dalla legge, non mettiamo i cartelli,
non facciamo comunicati. E se qualcuno si prende una gastroenterite al mare,
vuol dire che avrà fatto imprudenze, anche se si tratta di un bambino di due
anni. L’aria è inquinata, bene, non lo diciamo. Chiude una strada per una
riparazione, non lo diciamo. Le fogne scaricano in mare litri e litri di feci perché
si rompe un tubo, non lo diciamo. Vogliamo abbattere un vecchio manufatto, tipo
l’ex Cofa, ok, lo facciamo ma non chiediamo le autorizzazioni, e seppure le
chiediamo e i pareri sono negativi, non lo diciamo ma, sfoderando un sorriso a
94 denti, procediamo con l’abbattimento. Potrei continuare all’infinito, perché
in queste righe, in fondo, è racchiuso un anno di governo del sindaco
Alessandrini, che però ha ritenuto necessario convocare questo pomeriggio i
cittadini per raccontare questo anno ‘duro e sudato’, in cui avrà trovato quel
dissesto di cassa, che però gli ha comunque permesso di distribuire incarichi esterni
urbi et orbi per oltre un milione di euro. Ecco perché c’era il predissesto di
cassa: per rastrellare un tesoretto e dare incarichi, l’ho detto un anno fa, e i
fatti mi hanno dato ragione. Ma io già me l’immagino il sindaco Alessandrini:
si metterà dietro un leggio, alzerà il volto verso il cielo, a metà tra il ‘che
c… che c’ho avuto un anno fa, chi me lo doveva dire che facevo il sindaco di
Pescara’, e il ‘ma i pescaresi l’avranno capito?’, magari tirerà fuori una
delle sue irresistibili battute, tipo ‘Oggi di qua, domani di là’, che neanche il
re dei neologismi, il Presidente D’Alfonso, le capisce, ed è tutto dire. Magari
non avrà mai il coraggio di guardare negli occhi i pescaresi che saranno in
piazza, e lì ce ne vuole di fegato, e si farà la sua bella festarella, che poi
mi piacerebbe sapere chi pagherà i costi della festa d’anniversario, quanto
meno i service, perché un microfono, almeno, dovrà averlo. Ma almeno anche lui,
come il suo Pigmalione-D’Alfonso, potrà dire di essersi fatto la sua
festarella-Rapporto Pescara, anche se non ha nulla da rapportare, né un
cantiere, né un progetto, niente di niente. Ed è per questo che l’interrogativo
resta: ma il sindaco Alessandrini che c’avrà da festeggiare? Buona giornata!
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