Inquinamento del mare: il sindaco Alessandrini
sapeva tutto. Sapeva che il 28 luglio (o forse il 27 luglio, non lo sapremo
mai) si è rotta la condotta fognaria di via Raiale. Sapeva che si stavano
sversando nel fiume, ossia nel mare, 25mila metri cubi di liquami e feci.
Sapeva che l’Aca, per ridurre l’impatto di quelle feci sull’acqua del mare,
stava sversando, a sua volta, 350 litri di Oxystrong, o acido peracetico,
ovvero varechina, direttamente nella fogna, per dare un aspetto più pulito e
meno maleodorante, a quelle feci. Sapeva che il mare era inquinato, avendo
ricevuto le analisi dell’Arta il 31 luglio, e infatti il primo agosto ha
firmato (o così dice lui) l’ordinanza per vietare la balneazione a Pescara, la
numero 413, ma ha scelto di tacere e di non divulgarla. Non ha fatto un
comunicato stampa, non ha fatto mettere i cartelli di divieto di balneazione
previsti dalla legge sul litorale, per dare modo ai bagnanti di leggere e
informarsi. Lo ha ammesso oggi, non senza imbarazzo, la voce che veniva a
mancare, tra alti forzati e bassi fuggitivi, nel corso della seduta congiunta
delle Commissioni Ambiente e Vigilanza convocata in Comune. Il sindaco Alessandrini
sapeva tutto quello che stava accadendo a Pescara, ne conosceva la gravità, ma
ha scelto di tacere. Ha scelto di non dire nulla alla popolazione, per non
essere ‘schizofrenici’ e non fomentare la paura nella gente, che si stava
godendo le vacanze al mare. In fondo, dopotutto, un po’ di cacchina che male
può fare. E dopotutto l’Arta già il primo agosto ha ripetuto le analisi, e lui,
il sindaco, era sicuro che quei campionamenti sarebbero andati bene. Già,
esattamente com’era accaduto a giugno scorso. E la domanda è quella di giugno:
come fai a sapere con tre giorni di anticipo che quelle analisi sarebbero
andate bene? Cosa ti dava, a te sindaco, la certezza che i campionamenti avrebbero
dato esito positivo, quindi l’acqua sarebbe tornata balneabile? Ma anche dinanzi
a queste domande oggi il sindaco ha taciuto, durante la seduta, disertata,
peraltro, dal vicesindaco, il ‘tuttologo comunale’ che proprio il 31 luglio
aveva diramato un comunicato stampa per ufficializzare che il 27 sera c’era
stata la rottura di una condotta importante, ma di non preoccuparsi, perché lui
personalmente aveva risolto il problema. Già: peccato che in quel comunicato
rassicurasse tutti circa la balneabilità della costa, mentre tra le mani sue e
del sindaco c’erano già i risultati delle analisi condotte il 29 luglio, due
giorni prima, dall’Arta che aveva ufficializzato la ‘non conformità’ delle
acque, ossia a Pescara non si poteva fare il bagno perché in acqua c’erano i
liquami della fogna. Già. Ma il sindaco ha taciuto, il vicesindaco, ancora
meglio, ha detto che non c’erano problemi. Oggi mille volte avrei voluto fare
domande alla faccia ‘che ride’ del sindaco Alessandrini, ma onestamente dinanzi
a me ho visto uno spettacolo indecoroso. Consiglieri di maggioranza che, con le
urla, hanno tentato di mandare in vacca la riunione stessa, urla provocatorie
indirizzate contro chiunque tentasse di fare domande. Addirittura un
consigliere che ha urlato contro un altro ‘non ti puoi permettere di dire che
il sindaco non ha fatto sapere che c’era l’inquinamento, io ti censuro e vieto
al segretario di riportare a verbale le tue dichiarazioni’. Vieti? Censuri? Cosa?
Ma quel tentativo di mandare tutto all’aria sottaceva un obiettivo: non
lasciare traccia di quelle dichiarazioni, fare in modo che non esistesse uno
scritto, un verbale, un documento probante, che sacramentasse nero su bianco il
comportamento palesemente omissivo del sindaco Alessandrini e di chi, con lui,
sapeva della non balneabilità del mare. Non si sa mai: metti che alla fine
qualche folle in via Lo Feudo si trova, e che quel folle decidesse di acquisire
pure quel verbale, e poi di sentire quelli che hanno parlato….. Troppo tardi,
avrei voluto dire a quel consigliere comunale. Troppo tardi, perché i peccati
non sono brutti se si raccontano, ma lo sono quando si fanno. Ha detto il
sindaco, sedendosi, nervosamente, che gli sembrava di essere a un ‘processo’,
il suo, e di vedersi come i leoni in gabbia. E qui verrebbe da dire excusatio
non petita, accusatio manifesta. E l’auto-accusatio è arrivata, perché di fatto
oggi Alessandrini, si è autodenunciato, ha ammesso di aver volutamente taciuto
alla città che il mare era inquinato, almeno lo era dal 28 al primo agosto, e
lui ha scelto di non farlo sapere. Perché? Per non danneggiare l’economia del
turismo balneare? Per non prendersi le accuse della categoria dei balneatori,
sempre tanto agguerriti nelle loro battaglie, e oggi tanto silenti dinanzi a un
problema di proporzioni immani? E la salute dei cittadini? E la salute di tutti
coloro che ignari si sono immersi nell’acqua in cui si erano mischiati i
liquami della fogna? La salute di quei bambini che, giocando, magari hanno
bevuto l’acqua e che poi si sono ritrovati con vomito e diarrea, costretti alle
flebo anche per venti giorni? E la coscienza? E lo scrupolo personale, che
dovrebbe sempre farci anteporre la tutela dell’essere umano a qualunque altro
genere di interesse, economico, turistico, finanziario, estetico che sia? Oggi
il sindaco Alessandrini ha detto che una pubblica amministrazione non può
essere schizofrenica, ossia se oggi ti dicono che il mare è inquinato, ma tu
sai (e un giorno ci spiegherà come lo sa) che tanto dopo due giorni quell’inquinamento
sparisce, tu sindaco non puoi stare a mettere e togliere i cartelli di divieto
ogni giorno. Ossuvia, e un sindaco avrà anche altro da fare no? In fondo mica è
come il sindaco di Giulianova Mastromauro che ieri ha ricevuto le analisi dell’Arta
che parlavano di inquinamento e subito si è affrettato a firmare l’ordinanza
per delimitare l’area inibita ai tuffi e ai bagni. È evidente che Mastromauro
non si chiama mica Alessandrini, e non sarà oberato come lui di lavoro….Oggi,
da questa vicenda che puzza mille miglia lontano, abbiamo una sola certezza:
non ci possiamo fidare. Non ci possiamo fidare di chi parla di analisi del mare;
non ci possiamo fidare di un sindaco che decide, a seconda degli umori, se
farti sapere o meno che l’acqua del tuo mare è inquinata o no. Non ci possiamo
fidare di una classe dirigente che ha tradito la fiducia della città. Buona giornata!
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