Chiunque davanti a un’indagine giudiziaria che
potrebbe, per ora ipoteticamente, sfiorare anche la sua persona o la sua
immagine, un brivido lungo la schiena se lo sente scendere. Perché, se si dice
che la giustizia è uguale per tutti, è pur vero che ad applicare quella
giustizia è pur sempre un uomo e gli uomini, si sa, sbagliano. Ma questa
regola, oggi, a Pescara, è stata ufficialmente superata dalle sorelle spocchia,
arroganza e superbia, mascherate dalle facce sbarbate di chi si presenta
dinanzi alle telecamere e ha il coraggio di dire ‘avevo ragione io: sapevo che
il mare era inquinato dalle feci, ma ho scelto di non dirlo alla popolazione
perché tanto ero sicuro (e come faceva ad esserlo?) che le analisi successive
sarebbero andate bene’. O le facce sbarbate di quegli imprenditori del mare che
pure vanno davanti alle telecamere e mica si incazzano con chi gli ha mandato
all’aria un’intera stagione balneare a Ferragosto solo per aver mentito alla
popolazione. No, assolutamente no: se la prendono con chi non ha sorvegliato
sulla qualità delle acque dal 1996 a oggi, dunque caro sindaco Carlo Pace sono
anche cavoli tuoi; e se la prendono con chi ha fatto emergere la vergogna del
31 luglio scorso, ossia lo sversamento di 30 milioni di litri di liquami e feci
nel nostro mare. Perché a Pescara è così che gira la ruota con una totale
inversione di valori. La vicenda è ancora quella che da quasi un mese,
giustamente, tiene banco nella polemica politica, tecnica e amministrativa:
l’inquinamento del mare, per colpa di una condotta prima rotta, oggi
insufficiente, una condotta che si è rotta 11 volte in due mesi, facendo
riversare fiumi di defacazioni nel mare, fiumi ripuliti con acido peracetico,
sino alla rottura plateale del 28 luglio. Ma soprattutto la polemica ruota
attorno all’ordinanza di divieto di balneazione che il sindaco Alessandrini
sostiene di aver firmato il primo agosto 2015, quindi quattro giorni dopo lo
sversamento e 24 ore dopo aver ricevuto il parere di non conformità delle acque
da parte dell’Arta, ma decidendo volontariamente di non renderla nota alla
città, dunque non è stata pubblicata sull’albo pretorio, non è stata notificata
ad Enti e balneatori, non sono stati apposti i segnali di divieto di
balneazione, e per giorni la gente ha continuato a farsi il bagno tra le feci,
come se fosse la cosa più normale al mondo. Su questa vicenda sono piovuti
esposti in Procura, giustamente, l’inchiesta è stata aperta e forse decenza,
buon gusto, e anche buon senso, aggiungo io, avrebbero suggerito silenzio da
parte del sindaco Alessandrini e della sua corte di cortigiani. E invece no: le
sorelle spocchia, arroganza e superbia hanno spinto il sindaco e la sua corte a
rilanciare, sbagliando mira però, perché si sa, quando si agisce sull’onda
della pancia, la mira viene male. Apriamo i giornali stamattina e il titolo
(addirittura anche una locandina) è che l’ex vicesindaco Fiorilli avrebbe fatto
la stessa cosa del sindaco Alessandrini, ossia che nel 2012 non avrebbe reso
nota un’ordinanza di divieto di balneazione, parola dell’attuale capogruppo del
Pd Marco Presutti, ex portavoce del sindaco D’Alfonso, ex giovane tuttofare
della Margherita, oggi docente a un liceo pescarese. Che però, negli anni
dell’amministrazione Albore Mascia, viveva le sue giornate tra oziose letture,
testimonianze di vita e la scuola,
ovvero di ciò che accadeva in quel palazzo comunale, Lui, non sapeva nulla se
non per ‘sentito dire’. Lui. Ma io no! E non ho potuto evitare un sobbalzo
quando ho letto quei titoli che sono letteralmente fuori dalla grazia di Dio. È
vero: nell’agosto 2012 (l’ho visto riguardando velocemente i comunicati stampa
dell’epoca) ci sono stati due episodi di inquinamento del litorale per un
mancato funzionamento delle pompe di sollevamento dell’Aca, il primo sulla
riviera sud-Fosso Vallelunga, e dopo quella vicenda l’Aca montò il generatore
d’emergenza per evitare che, ulteriori black out della corrente elettrica,
potessero determinare lo stop della pompa e sversamenti di liquami; il secondo
a nord, in via Mazzini. In entrambi i casi il vicesindaco Fiorilli, assente il
sindaco Albore Mascia, ha redatto le ordinanze di divieto di balneazione,
regolarmente pubblicate sull’albo pretorio e notificate, scatenando la puntuale
polemica del solito balneatore, sì quello che due mesetti fa mi ha pure
minacciato perché stavo parlando del problema inquinamento del mare,
sicuramente in tempi non sospetti. Io lo so semplicemente perché era un fine
settimana di lavoro, anche se era agosto, e quando è arrivata la notizia
dall’Arta, che non ci chiedeva, ma ci imponeva (ovviamente al centro-destra, ma
col centro-sinistra i toni cambiano) di fare subito l’ordinanza di divieto di
balneazione, e sapevamo cosa significava fare un tale provvedimento alla
vigilia di Ferragosto. Significava polemiche, attacchi strumentali, antipatie
da parte dei balneatori, accuse. Ma, nonostante tutto questo, il vicesindaco
Fiorilli le due ordinanze le ha firmate, emanate, notificate e pubblicizzate in
ogni modo, a partire dai comunicati stampa fatti da me, e questo è un dato
inoppugnabile e incontrovertibile. Oggi il capogruppo Pd però c’ha provato: ha
provato a mettere in moto la macchina del fango dicendo ‘Alessandrini ha fatto
quello che prima di lui ha fatto il vicesindaco Fiorilli’. Parole che, al mio
paese, equivalgono a una diffamazione in piena regola, se non supportate dai
fatti. E quali sono i fatti del capogruppo Pd? Sul fatto specifico mi fermo,
sarà l’ex vicesindaco Fiorilli a chiedere ulteriori chiarimenti al capogruppo
Pd nelle sedi più opportune. Dalla mia dico solo che il capogruppo Pd ha fatto
l’ennesimo scivolone che, di nuovo, va a deprimere l’immagine del sindaco
Alessandrini che di nuovo, dal canto suo, stamane si è concesso alle telecamere
di Tv6 per ripetere la sua ninna-nanna: ‘ho fatto l’ordinanza di divieto di
balneazione ma non l’ho detto, tanto ero sicuro che le analisi successive
dell’Arta sarebbero andate bene’. Parole che di nuovo fanno risollevare la mia
domanda: come facevi a sapere che le analisi successive sarebbero andate bene?
Cosa te ne dava la certezza? Forse l’uso dell’Oxystrong? E seppure fossero
andate bene, seppure avessi avuto una visione in sogno, la legge non ti concede
‘tre o quattro giorni per aspettare le analisi successive’. La legge ti impone
di attuare subito il divieto di balneazione, che, nel caso, poi andrai a
revocare. La legge ti impone di informare subito la popolazione. La legge,
contrariamente alle dichiarazioni in Tv, non ti consente di ‘interpretare la
norma’, ma solo di applicarla pedissequamente. E tu, sindaco Alessandrini,
semplicemente non l’hai fatto. Ma che oggi si era mossa la macchina della
mortificazione della città e del ‘gettiamo fango’ su chi passa, si è visto
anche dalla conferenza stampa di una parte dei balneatori. Non un momento di
protesta per prendersela contro chi ha causato tale vergogna, perché ci sono
nomi e cognomi ben precisi. Non un dito puntato per chiedere giustizia. No,
nulla di tutto questo, ma, in sostanza, un appello al ‘tuteliamo noi stessi’:
la gente non è più venuta al mare perché qualcuno ha scoperchiato il velo e ha
mostrato a tutti le feci che galleggiavano nel mare, qualche cliente
occasionale ci ha disdetto l’ombrellone, e ora qualcuno deve risarcirci. E
soprattutto basta a dire che a Pescara il mare è inquinato, anche se è vero.
Dunque, nel solito rovesciamento della scala dei valori, il problema non è che
ci sono le feci in acqua, ma che qualcuno dica che ci sono, qualcuno come me,
come i colleghi del Centro, come qualche politico o ex amministratore. Il
problema è chi ha ancora il coraggio o l’ardire di parlare, di raccontare, di
dire ciò che sa, di porre domande, e di pretendere risposte. In altre città, in
altre epoche, in altri ambienti, sarebbero volate pallottole alle gambe, a
Pescara si accende la macchina del fango. E allora trovi un balneatore che,
piazzato davanti alla telecamera, ripete ciò che gli hanno detto di dire, ossia
che un ex amministratore, nel 2012, ha fatto un’ordinanza per divieto di
balneazione, ma, come Alessandrini, non l’ha detto alla città. E questa bugia
andrà ripetuta, questo è l’ordine di scuderia, sino alla morte, perché una
bugia, a forza di ripeterla, magari qualcuno ci crede. Ma quando si accende la
macchina del fango e del discredito, bisogna sempre stare attenti agli schizzi,
perché non si sa mai su quali pantaloni possono finire. Intanto, oggi, gli
schizzi, sono tornati sulla giacchetta del sindaco Alessandrini. Buona
giornata!
SENZA VERGOGNA...
RispondiEliminaCORSI E RICORSI STORICI
RispondiEliminaAd eccezione di un tratto della Riviera sud, la costa pescarese, quindi si presume anche Via Mazzini, e' tutta balneabile, tuonava il Vice Sindaco Fiorilli, insieme all'Assessora Del Trecco, ad agosto 2012. Lamentando la cattiva gestione dell'ACA, responsabile dell'accaduto, e condividendo la rabbia degli operatori del mare. Sempre valido e attuale l'antico detto napoletano: " a dicere so tutt capace. O difficile e' affa! ".
http://www.ilpescara.it/cronaca/divieto-balneazione-riviera-sud.html
RispondiEliminaStrano ti sfugga sempre qualcosa, ossia il comunicato stampa del 10 agosto 2012 in cui ufficializzavamo il divieto di balneazione in via Mazzini. Perché vedi Ivano qui il reato non è la rottura di una condotta fognaria, ma l'averlo nascosto come ha fatto il sindaco Alessandrini. Il vicesindaco Fiorilli non l'ha mai nascosto, affrontando le polemiche del Pd e dei balneatori. Ma strano che a te sfugga quel dettaglio, sicuramente un caso, ma sai, a pensar male....
RispondiEliminaSi da' il caso che il divieto di balneazione a Via Mazzini non sia mai comparso. E non toccava certo ai cittadini applicare i cartelli. Per la precisione, a me non è sfuggito il comunicato stampa, mentre qualcun altro ha dimenticato i cartelli col divieto. Anche stavolta hai fatto male a pensar male!
RispondiEliminaP.s.: Cari Auguri di buon onomastico!
RispondiEliminaPerdonami, ma ho omesso un passaggio delicato. L'accertamento di un eventuale reato, che Tu dai per certo a carico del sindaco, benche' le indagini siano in corso anche per questo motivo, ma non solo, per fortuna non compete ai protagonisti di questa sterile polemica politica. Ai cittadini interessa esclusivamente il mare pulito, viceversa pessimo dalla notte dei tempi.
RispondiEliminaAdesso se vogliamo dire che l'atteggiamento dell'attuale sindaco è stato lo stesso dell'ex sindaco Fiorilli diciamolo pure, così come possiamo anche dire che gli asini volano.
RispondiEliminaMa per piacere... adesso da cittadino il disgusto mi è ancor più aumentato...
Gentile Signora Elena,
EliminaIl disgusto a me viene al cospetto del mare inquinato. Non ho mai provato disgusto nei confronti di Fiorilli, che ho sempre considerato e rispettato come il mio Vice Sindaco, con Mascia Sindaco, e oggi non provo disgusto per Del Vecchio e Alessandrini, tutti e quattro democraticamente eletti. Il mare, ahimè, era sporco ieri non meno di oggi, tanto e' vero che, ad agosto 2012, si sarebbe dovuta vietare la balneazione persino a Via Mazzini. Continuare a ragionare solo per spirito di parte non credo serva a granché. Anziche' dividersi sulle polemiche strumentali, occorrerebbe migliorare una buona volta la qualità delle acque, del fiume e del mare. Cordialmente
Gentilissimo sig. Ivano, il disgusto è per le situazioni non per le persone ovviamente. E da cittadino "apolitico" che sono, e questo non credo possa esser messo in discussione essendole io una perfetta sconosciuta (e qui mi verrebbe da pensare al vecchio motto della nonna citato in precedenza da Patricia!) non mi ritengo affatto di parte, ma solo dalla parte delle persone e dei professionisti "capaci", unico motivo per cui ammiro e stimo profondamente la dr.ssa Fogaraccio e parimenti il dr. Fiorilli. In genere, e da attivista, uso valutare non l'appartenenza politica, cui lei fa rimando, ma le azioni e le scelte di volta in volta dei nostri amministratori e loro collaboratori (altrimenti mi precluderei una parte di prezioso aiuto). Al mittente le accuse di strumentalizzazione che mi creda, proprio non mi appartengono.
EliminaSu acque, fiume e mare sono pienamente d'accordo, ai quali io mi sento di aggiungere assistenza ai disabili gravi, tema molto scottante di questo periodo e che spero che il nostro sindaco vorrà recepire.
Cordialmente la saluto.
Molto bene, gentilissima Elena. Ho apprezzato l'intero contenuto del Suo intervento. Specie la sensibilità dimostrata in ordine all'indispensabile assistenza ai disabili gravi. Confido in un'occasione favorevole per conoscerla personalmente. Ricambio i saluti più cordiali.
EliminaIvano ho dato un'occhiata su Facebook e ho anche capito da dove vengono le tue informazioni errate: il vicesindaco Del Vecchio! Che sorpresona: il vice attuale che cerca di difendere il sindaco al quale, diciamo la tutta, ha fatto fare un'enorme sciocchezza. Perché, dopo un errore del genere (non aver informato la cittadinanza che il mare era inquinato), semmai ci sarà un'indagine e un avviso di garanzia, semmai, arriverà al sindaco, prima autorità sanitaria della città, e non al suo vice, ecco perché i consigli vanno ascoltati, ma fino a un certo punto. Detto questo: oggi la credibilità, su tale tema, del vicesindaco e' pari a zero. Dire che nel 2012 non vennero messi i cartelli di divieto e' semplicemente falso. Io non pretendo che tu ricorda se avvenne o meno nel 2012, ma su questo ammetterai che sono più ferrata per ovvie ragioni: io ero dentro la macchina amministrativa. Non solo: quando i cartelli venivano posizionati, sempre, per verificare le operazioni Fiorilli mandava direttamente il dirigente ai lavori pubblici, Fabrizio Trisi, che determinava anche le prove fotografiche della sistemazione dei cartelli. Vedi: continuare a diffamare chi c'era prima non cancella l'errore commesso oggi, e non ieri, e non aiuta la 'simpatia' del sindaco, del suo vice non ne parliamo
RispondiEliminaNota caratteristica: quando si è accesa la macchina del fango, Il capogruppo Presutti ha cominciato dicendo che 'anche Fiorilli non
RispondiEliminaAveva informato la città su via Mazzini'. Poi è stato spiazzato quando gli ho tirato fuori il comunicato del 10 agosto 2012, regolarmente inviato ai giornali, e allora il vicesindaco ha ripiegato sui 'cartelli che secondo lui non abbiamo messo', dicendo il falso. Vedi, durante l'amministrazione Albore Mascia il vice attuale diventato famoso per aver presentato quasi una denuncia al giorno, e se ne vantava pure sui giornali, questa nostra eventuale carenza non
Gli sarebbe mai sfuggita, fidati! Buona giornata!
Come ben conosci, non mi fido mai di chicchessia. Le ricerche preferisco condurle personalmente, così ci metto la faccia e non coinvolgo nessuno. Ebbene, non c'è traccia di cartelli applicati su Via Mazzini il 10 agosto 2012. Se porti le prove, sono ben disposto ad ammettere l'errore, come faccio sempre quando sbaglio. In ogni caso, il mio obiettivo esclusivo resta quello di ripulire il fiume e il mare, entrambi sporchi, e non da oggi. Il Tuo, ahimè, è la guerra viscerale a Del Vecchio e Alessandrini. Prima li arrestano entrambi, meglio sarebbe per tutti. Ma in tal modo la Città di Pescara non farebbe alcun passo avanti. Mi arrendo, al cospetto di tanta determinazione, ma Tu promettimi che proverai a riflettere, non solo con la pancia. Un caro saluto, con stima, affetto e amicizia!
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