martedì 4 novembre 2014

Pescara ha perso la sua memoria, grazie sindaco!

Quando un popolo perde la sua memoria muore la democrazia. La frase non l'ho inventata io. L'ho ripescata nella mia memoria pensando alla giornata odierna: 4 novembre. Festa delle Forze Armate, ma soprattutto 'Festa dell'Unità Nazionale'. In quanti se lo sono ricordato? Io sì, ma evidentemente al Comune di Pescara, no! Non un comunicato ufficiale. Non una nota per spiegare se oggi fosse stato o meno previsto un qualunque genere di cerimoniale al quale partecipare, ma appena appena la pubblicazione sul sito istituzionale dell'Ente dell'invito mandato, suppongo, alle Istituzioni, Prefettura, Questura, Corpi armati, come se la Festa del 4 novembre non appartenesse a tutta la città. Da una parte c'è la prima di copertina, subito sotto le due facciate interne, e niente più. Non un comunicato stampa inviato agli Organi di Informazione, magari solo per sottolineare l'importanza e la rilevanza della giornata, ricordandone, se possibile, anche il significato, le finalità. Anche per ricordare cosa si festeggia oggi, ossia la fine della prima guerra mondiale, 4 novembre 1918. No, nulla. Un lenzuolo per ricordare che il sindaco in carica è contrario al referendum su corso Vittorio Emanuele; lenzuola per riportare le mirabili gesta del vicesindacoassessorealtrafficoallaprotezionecivileportavocefactotum del Comune; lenzuola se il sindaco partecipa a un convegno; non un rigo, un solo rigo, per dire perché il 4 novembre fosse festa, anche se si va a scuola e se gli uffici sono aperti al pubblico, e perché fosse importante essere presenti in piazza Garibaldi. Sono certa che le Istituzioni oggi c'erano all'Alzabandiera, ad ascoltare le note del Silenzio, ad ascoltare i messaggi istituzionali giunti dal Capo del Governo o dal Ministro degli Interni. Ma non ci sarà stata la città, perché la città non lo sapeva, perché nessuno si è preoccupato di informare la città e gli Organi di Informazione che, bombardati quotidianamente da comunicati Kulturali e festivalieri, non possono anche tenere l'Agenda degli appuntamenti istituzionali. Lo dico con orgoglio: dal 2009 al giugno 2014 non è mai successo di dimenticare una data di tale rilevanza. Ogni anno, con puntualità svizzera, ho mandato comunicati, abbiamo inviato inviti alle scuole, contattato telefonicamente gli stessi dirigenti scolastici, perché durante tali celebrazioni in piazza non devono esserci solo coloro che hanno combattuto al fronte, ma dev'esserci il territorio, o meglio, devono esserci coloro che oggi sono 'cittadini' di una democrazia grazie a chi ha combattuto sul fronte. Oggi Pescara ha perso un'occasione, l'ennesima, e ha perso un altro pezzo della sua memoria. Ma fa niente. Fra poco ci sarà un Festival a riempire uno spazio vuoto, due convegni, quattro 'dibbbattiti di kultura' e avremo rimediato a tutti i mali! Peccato
http://www.comune.pescara.it/internet/index.php?codice=147&idnews=3375&navBackPage=148

Nessun commento:

Posta un commento