‘La paura fa novanta’, diceva mia nonna. La
paura, dico io, fa commettere errori, fa reagire di pancia e aumenta l’acidità
di stomaco. E il vicesindaco di Pescara ha paura. Bastano due righe di
psicologia spicciola e di capacità di interpretazione di gesti, movimenti,
atteggiamenti, postura per capire il disagio, l’imbarazzo, la rabbia per non
riuscire a far tacere su quelle cose che non si vogliono sentir dire o
raccontare. E il gioco è semplicissimo. I fatti: sempre l’emergenza balneazione
sulla quale, e per fortuna che è così, non si abbassano i riflettori. I
soggetti: Armando Foschi, amministratore di lungo corso, oggi impegnato con l’Associazione
‘Pescara – Mi piace’ e, appunto, il vicesindaco di Pescara Del Vecchio.
Entrambi protagonisti ieri di un faccia a faccia a distanza nel quale, mentre
il primo chiedeva chiarimenti, il secondo replicava infastidito, nervoso fino
allo spasmo, rabbioso, malcelando la voglia di spaccare qualcosa solo perché ‘non
state zitti’. E commette errori su
errori che, manco a dirlo, continuano a inguaiare il suo sindaco, quello che in
teoria, e su carta, proprio in qualità di vice, dovrebbe tutelare, proteggere e
blindare. E invece, niente, non gliela fa, continua a parlare, parlare, parlare
e a sbagliare. I fatti: esordisce nei giorni scorsi su Rete 8 e nelle pagine de
Il Messaggero Del Vecchio con una rivelazione, tardiva e, onestamente, poco
credibile dico io. Quando c’è stato il divieto di balneazione, dice Del
Vecchio, i cartelli li abbiamo messi sulla spiaggia, se poi li hanno rubati…che
volete da noi? Risponde ieri in modo pacato e composto Foschi: bene, se li
hanno rubati meglio, ma siccome forse il vicesindaco dimentica che la riviera
nord è disseminata di telecamere (oltre 200) tra quelle private e pubbliche,
impianti che inquadrano ogni centimetro quadrato del lungomare e della spiaggia,
allora acquisiamo quelle immagini e vediamo subito chi ha rubato quei cartelli.
Non solo: visto che il vicesindaco era ed è a conoscenza del furto, primo, avrà
sicuramente presentato denuncia a suo tempo quindi è in grado di produrla;
secondo, venga sentito come ‘persona informata dei fatti’ dalla Magistratura
che ha aperto già due inchieste sulla vicenda, magari, vuoi mai che abbia
informazioni preziose che lui, il vicesindaco, ha sottovalutato e invece
possono tornare utili ai fini delle indagini? Vi sembrano richieste
provocatorie o normali nell’ambito del dibattito politico in corso? Io opto per
la seconda, anche perché è normale che Foschi conoscesse il dettaglio delle
telecamere: furono installate durante la giunta Albore Mascia, in cui Foschi
era Presidente della Commissione Lavori pubblici, quindi ben a conoscenza dell’intervento.
Ma nel pomeriggio ecco che sale, come lava in un vulcano, la rabbia,
ingiustificata, del vicesindaco Del Vecchio, che si diletta in un
comunicato-eruzione che trasuda rabbia a non finire. Un comunicato che potrebbe
essere oggetto di studio nel settore della comunicazione: non so chi gliel’abbia
scritto o se sia tutto farina del suo sacco. Ma chi l’ha pensato, steso e
divulgato, non è sereno. Innanzitutto si lascia andare a un commento ironico e
sgradevole sull’eloquio di Foschi, complimentandosi per aver usato l’espressione
‘persona informata dei fatti’. Commento sgradevole, perché quei complimenti
alludono, evidentemente, a tutt’altro, ma soprattutto fuori luogo: quale
sarebbe l’eccellenza nel dire ‘persona informata dei fatti’, espressione
strabusata in qualunque telefilm? Per non parlare delle mille volte che l’avremo
letta tutti durante gli anni del processo D’Alfonso, quando centinaia di
persone sono state sentite come ‘persone informate dei fatti’. Quindi? Una
caduta di stile dettata dalla rabbia che saliva, e già me l’immagino. Poi: Del
Vecchio commenta ironicamente il ‘comunicato fiume’ di Foschi. Due
osservazioni: la prima: come fai a sapere, tu, vicesindaco, che Foschi ha fatto
un comunicato ‘fiume, ossia ‘lungo’? Chi te lo ha dato materialmente in mano
(ovviamente via mail?)? Devi avere amici nelle redazioni giornalistiche visto
che la notizia di Foschi non è stata battuta dalle agenzie e paradossalmente è
uscita sui siti giornalistici on line insieme, se non dopo, il tuo comunicato
di replica! E qui si apre la voragine inerente i rapporti ambigui tra
giornalisti e politica, a Pescara non una voragine, ma un buco nero senza fine.
Ma soprattutto: perché il ‘comunicato fiume’? E qui rientro in gioco io: nei
cinque anni passati come Ufficio stampa del sindaco e della maggioranza, era un
vezzo di Del Vecchio e del suo prode amico, l’ex vicesindaco (affini in tutto!)
Camillo D’Angelo commentare ironicamente sui ‘comunicati fiume’ da me prodotti,
sì, loro due e qualche collega de Il Messaggero. Oggi ritorna con questa
aggettivazione: facile desumere che lui pensi ci sia io dietro il comunicato di
Foschi. E da questa sua supposizione, si sente crescere tra le righe ancora di
più il suo livore e la sua rabbia. Immagino anche questo momento, anzi me lo
vedo proprio davanti. E qui sbaglia: Del Vecchio si lascia andare e rivela la
strategia difensiva che ha suggerito di adottare al sindaco Alessandrini, fosse
mai gli arrivasse un avviso di garanzia per l’emergenza balneazione. Ovvero
produrrà un ‘reportage fotografico di quando gli operai del Comune hanno installato
(sempre dice Del Vecchio) quei cartelli sulla battigia, un reportage fatto non perché
avessimo qualcosa da dimostrare, ma perché è prassi’. Bene: qui Del Vecchio non
ha fatto altro che copiare ciò che qualche giorno prima aveva scritto in un
altro comunicato Berardino Fiorilli, ex vicesindaco con la giunta Albore
Mascia. Rispondendo alle affermazioni false del capogruppo Pd, secondo il quale
Alessandrini non avrebbe reso noto alla città che il mare era inquinato perché
due anni prima lo aveva fatto anche Fiorilli, quest’ultimo aveva risposto
dicendo che, punto primo, il centro-destra ha sempre ufficializzato i divieti
alla città con i ‘comunicati-fiume’ e con i cartelli’; punto secondo delle
installazioni dei cartelli ci sono le prove fotografiche fatte dal dirigente
Fabrizio Trisi che andava personalmente, senza delegare alcuno, a controllare
che le operazioni avvenissero secondo legge, e anche per difendere, con la sua
altezza di oltre un metro e 90 centimetri, gli operai dalla rabbia di eventuali
balneatori. E allora direte: e se l’ha fatto Fiorilli, perché non potrebbe aver
fatto quelle foto anche Del Vecchio? Semplice, perché lo ha detto il sindaco
Alessandrini che tutto ciò non è stato fatto. Lo ha detto il 7 agosto scorso
dinanzi a decine di testimoni (c’erano tutti tranne il vicesindaco fuggito in
vacanza), dinanzi ai suoi consiglieri di sinistra che lo guardavano sbigottiti,
e ha ammesso senza repliche: sapevo che il mare era inquinato, l’Arta mi ha
notificato il 31 luglio che i valori non erano conformi; il primo agosto ho
fatto l’ordinanza, ma ho deciso di non divulgarla e di non far sapere nulla
alla città, e di non mettere i cartelli, perché ero sicuro che le analisi
successive (arrivate però solo il 3 agosto) sarebbero andate bene. Punto. Un’affermazione
che mette fine a qualunque dietrologia o falsa ricostruzione dei fatti. Ma non
basta: il vicesindaco, quando parla del reportage fotografico, si riferisce
anche a prima, ossia ai divieti che il sindaco avrebbe dovuto ordinare e far
installare a fine maggio, a giugno, ossia ogni qualvolta l’Arta gli ha detto
che il mare era inquinato. Ebbene, i cartelli, anche in quel caso, non sono mai
stati messi: l’ho scritto sul Blog in tempi non sospetti (ora mi autocito), il
primo giugno 2015:
‘Il mare di
Pescara è inquinato. È molto inquinato: 2005 escherichiacoli, contro il limite
di legge dei 500, in appena 1 milligrammo di acqua, sono stati individuati nel
corso delle ultime analisi dell’Arta effettuate il 26 maggio scorso. Ma la
città non deve saperlo. Cioè, qualcuno, non si sa bene chi, ha deciso che la
notizia non si deve sapere. E se oggi è trapelata è solo merito del quotidiano
Il Centro, che ha pubblicato la novità. Ma la città, comunque, non deve saperlo
da fonti istituzionali. Quindi non si
installano i cartelli indicanti il divieto di balneazione, a stagione ormai
partita. Anzi, non si installano a maggior ragione che domani arriva anche
‘Scipione’, un’ondata di caldo africano che, molto prevedibilmente, farà
riversare sulla spiaggia di Pescara ‘incriminata’ centinaia di pescaresi, mamme
con i bambini, nonni con i nipotini, molti studenti a casa per la festa del 2
giugno, e tanti lavoratori che approfitteranno del martedì festivo per un bel
bagno di sole e di…beh, lascio a voi la conclusione’
Quel pezzo nasceva da un articolo de Il Centro,
che aveva ufficializzato la non balneabilità del mare, e da una passeggiata in
riva al mare proprio per verificare se, come prevede la legge, i cartelli
fossero stati installati, e ovviamente non c’erano. E la mia osservazione si
era conclusa sul ponte del mare: dall’alto avevo anche osservato le ruspe
impegnate a prelevare la sabbia dalla riva della spiaggia libera antistante La
Madonnina, per il ripascimento, mentre, accanto, a due centimetri, in pieno
cantiere, c’erano le famiglie che avevano piantato l’ombrellone e stavano prendendo
il sole. Cosa inconcepibile dentro un cantiere, ma oggi, con la giunta
Alessandrini-Del Vecchio è così, tutto è possibile. Ecco dunque che la
ricostruzione tardiva, postuma, arrivata dal vicesindaco, è inutile oltre che
fantasiosa. Nessuna attendibilità per le eventuali foto che verranno mostrate:
se veramente ne fosse stato in possesso, le avrebbe tirate fuori subito, il 31
luglio, all’inizio delle polemiche, e non oggi, quando gli operai del Comune
hanno sistemato altre decine di cartelli di divieto di balneazione e avranno
avuto altre decine di occasioni per scattarle. E comunque il suo tentativo di
proporre una realtà diversa e modificata, oggi, è un grosso scivolone:
smentisce le dichiarazioni del sindaco Alessandrini, quindi oggi uno dei due ha
mentito! Saranno i cittadini, ed eventualmente gli inquirenti, a decidere,
magari anche verificando chi sta intorbidendo sempre più la vicenda, con
ricostruzioni fantasiose alle quali tutta la città ha reagito male, e consiglio
al vicesindaco di farsi un giro su facebook. Magari lasciando scorrere il
livore prima di decidere di scrivere, magari facendo tacere la paura, magari
accordandosi con il suo sindaco prima di parlare e concordando le rispettive
versioni, un consiglio utile in questo momento storico. Buona giornata!
Benissimo ottimo l'intervento di Armando Foschi quando dice di assumere in visione i filmati delle telecamere.....e questo molto probabilmente lo ha irritato al punto da fargli assumere atteggiamenti non molto consoni...........
RispondiEliminaIo al posto di Alessandrini lo licenzierei questo Del Vecchio... "nuoce gravemente" alla maggioranza!
RispondiEliminaAmmettere l'errore è la cosa più sensata da fare, davvero adesso rasentiamo il ridicolo.